5 errori che (forse) stai facendo per cantare le note "alte"

Generalizzare non è nella mia natura, ma da quando studio ed insegno canto moderno (soprattutto nel genere pop) ho notato che ci sono degli atteggiamenti antagonisti che tornano più spesso di altri e che ci rendono il cantato più complicato, soprattutto se il nostro scopo è quello raggiungere l’estensione più alta del nostro range.

Ecco i 5 più frequenti:


1) Stai aprendo troppo la bocca. 

Ed intendo proprio spalancata come un forno! E magari con un sorriso gigantesco che ti arriva fin dietro le orecchie!

In questo modo la tua mente riceverà il messaggio inconscio che stai per urlare, e di conseguenza è proprio quello che farai.


2) Hai paura. 

L’atteggiamento influenza parecchio le sorti della nostra esecuzione, e in questo caso può essere decisivo.

La paura porta a trattenersi, a contrarre eccessivamente i muscoli e a lasciarsi alle spalle quell’atteggiamento elastico ed equilibrato che tanto invece ci serve per affrontare la sfida degli acuti.

Prima di aprire bocca e partire con l’acuto recluta tutto il tuo coraggio e buttati. Vedrai che il risultato sarà già migliore di prima.


3) Alzi il mento.

“Ma Ariana Grande lo fa..” Senti: Ariana Grande avrà i suoi motivi, ma ti posso garantire che è molto più problematico per noi comuni mortali eseguire un acuto dal bel suono e ben controllato con il mento in alto.

Sarebbe come decidere di camminare un’ intera giornata sulle punte piuttosto che usare tutta la pianta del piede. Si può fare? Certo, ma a che pro?

Inoltre a lungo andare stanca i muscoli laringei e le corde vocali e tende a stringere troppo lo spazio interno, che invece dovrebbe essere più bilanciato.


4) Spingi tanto l’aria e/o il volume della tua voce.

Quindi hai deciso di fare arrivare le tue corde vocali fino alla Luna senza via di ritorno?

Purtroppo la spinta ha l’effetto contrario: il corpo pensa tu gli stia inviando un messaggio di pericolo (vedi punto 1) e quindi cosa fa? Chiude tutto: false corde, mandibola, muscoli della nuca ecc. A quel punto, sentendo mille ostacoli, spingerai ancora di più per far uscire la tua voce. 

Il risultato? Se ti va bene un bel mal di gola, alla peggio perderai la voce o dopo poco diventerà meno timbrata. Se dovesse succederti non spaventarti e prenditi del tempo per riposare, ma poi corri subito da un insegnante di canto.


5) Immagini le tue note alte sulla vetta dell’ Everest

E certo che poi rischi di incappare anche nei punti 1,2,3 e 4, magari tutti insieme.

E’ vero: abbiamo imparato che le note più sono acute e più vanno a disegnarsi nella parte alta del nostro spartito, che il suono si fa sempre più appuntito, ma la verità è che il nostro corpo subisce più un notevole allungamento delle corde vocali che un innalzamento del piano laringeo per raggiungerle, e le corde vocali sono sviluppate su piano orizzontale, non in verticale.

Allora prova a cambiare scenario e vedi l’effetto che fa: ad esempio prova ad immaginare che le tue note alte cadano sulla punta dei piedi, o che scivolino su una lastra di ghiaccio proprio davanti alla bocca.


Aggiungerei un punto 6 fantasma, che è quello del famoso velo palatino, ampiamente trattato anche dai più illustri maestri di canto.

Essendo argomento fortemente esperienziale, penso sia più genuino lavorarci in sede di lezione anziché dileguarlo con qualche frase semplicistica.

Pensi di ritrovarti in uno dei punti sopra citati e vuoi provare a lavorarci su? Contattami, sarei felice di poterti aiutare!

Sono a disposizione per fissare una lezione on line totalmente gratuita e capire quale strategia è più efficace per te.