Eurovision 2024: la Finale (parte 1)

Ho in mente un possibile articolo su tutto quello che è successo in questa tormentatissima edizione, ma se ne parlerà a bocce ferme tra qualche settimana, quando dovrebbe esserci l’ultimo incontro del Reference Group prima della pausa estiva e della ricerca dei possibili luoghi per ospitare.

La flag parade è stata davvero povera e spoglia, hanno cercato di prendere alcune cose da varie edizioni come la realtà aumentata da Torino e lo stile “a raggi” di Rotterdam ma senza quell’unicità. Unicità che ad esempio ho trovato nella scelta delle canzoni, che saranno pure mainstream ma hanno dato un bel senso di “tocco svedese” ricordando in ogni caso l’importante ruolo che ricopre nell’industria musicale il Paese scandinavo.

Lo stacchetto di Lynda Woodruff su Martin Osterdahl credo una delle cose più atroci ed imbarazzanti che abbia mai visto, sia perché dava di stantìo che perché per tutto quello che era successo nelle 36 ore precedenti e che dunque aveva fatto venire meno l’atmosfera “giocosa” e festosa dello stacchetto. You’re good to go un par di ciufoli.

Gli interval act degli Alcazar e del trio di ex vincitrici non mi sono dispiaciuti, ma anche qui ho trovato tutto fuorché un interval act spettacolare, nulla a che vedere con il Liverpool Songbook dell’anno scorso e con il mini concerto di Mika a Torino. Mi trovo completamente d’accordo con chi ha paragonato questi interval act alle varie ospitate dei Migliori Anni, visto che fatta eccezione per Conchita che ha vinto solo dieci anni fa il target di riferimento era palesemente quello over 45, ed inevitabilmente cozza con lo spirito giovanile dell’Eurovision. Faccio finta anche che quella “experience” iniziale degli Abba fatti a mo’ di The Sims non sia mai esistita, tanto valeva partire direttamente da Charlotte, Carola e Conchita.

Passiamo ora alla parte più dolente, ovvero il classificone da 25 a 11… aspetta in che senso ci sono 25 finalisti e non 26? Ne parleremo nel prossimo articolo.

25° posto – Norvegia – 16 punti (12+4)

Un ultimo posto decisamente immeritato, come lo è stato quello dei Lord of the Lost l’anno scorso, ma che a mente fredda era quasi fisiologico che sarebbe arrivato. Gunhild non ha eccelso nel canto, ed il brano pur essendo di altissima qualità (resta saldamente nella mia top 10 personale) non è riuscito a costruire un racconto come era successo negli anni passati con le altre proposte. Sono sinceramente dispiaciuto perché si vede che è stata una performance genuina e “raw”, ma non è proprio passata come doveva passare, se poi ci si mette che hanno anche cantato dopo la pubblicità è stata azzerata ogni possibilità di emergere. 6.5/10

24° posto – Austria – 24 punti (19+5)

Devo ancora capire perché lei sia passata a scapito di pezzoni come Belgio e Cechia nella seconda semifinale, se l’è giocata al meglio delle sue possibilità e ha tratto il massimo a cui poteva ambire (che per inciso era la qualificazione alla Finale, non una top 10 che sarebbe stata fuori da ogni grazia del Signore). E le presentatrici mi hanno fatto prendere un coccolone quando vedevo che si mantenevano nell’annunciare i punti al televoto, visto che quando di solito fanno così è perché un Paese è andato estremamente bene (ma in realtà era perché la giuria svedese non aveva ancora passato sul divanetto austriaco in Green Room). 4.75/10

23° posto – Slovenia – 27 punti (15+12)

Una qualificazione decisamente inaspettata che ha chiuso esattamente dove doveva chiudere, penso che agli sloveni e alla televisione stia bene così, in modo tale da portare a casa ascolti per la Finale ed una streak che prosegue con un budget pari a 25 euro usati per i trucchi. Raiven è stata molto brava, sebbene si sia inevitabilmente persa in una finale così infuocata, e non fosse stato per i regaloni dalla Croazia sarebbe stata ultimissima. Spero che se davvero l’emittente slovena proseguirà sulla scia di queste selezioni interne almeno abbiano la decenza di chiarirlo e di fare una vera e propria selezione, anziché prendere un solo candidato tra tutti i candidati che mandano i brani illudendosi che RTVSLO faccia una selezione nazionale. 6/10

22° posto – Spagna – 30 punti (19+11)

Una prece a tutti gli spagnoli che solo tre anni fa scrivevano gagliardi che stavano riscrivendo la storia, una storia dove sono bastati due anni per ritornare alle solite comode posizioni in bottom 5. Il brano nonostante delle buone intenzioni l’ho sempre trovato tremendo e macchiettistico, e la performance vocale di Mary meglio non commentarla perché sarebbe prendere a calci un cavallo già stecchito. Fortunatamente potranno consolarsi con un buon successo in patria e un fandom che pur osannando come ogni anno la proposta del loro Paese erano ben consapevoli che non avrebbero mai lottato per le posizioni che contano. 4.5/10

21° posto – Georgia – 34 punti (15+19)

Mi dispiace parecchio che la proposta girl pop con la vocalità migliore (insieme a quella di Angelina) abbia racimolato così poco dalle giurie, avrei sperato in qualcosina di più anche solo per uscire da una bottom 5 un po’ immeritata. Però penso che questo interessi poco sia a Nutsa che alla Georgia, quanto in realtà gli interessi di festeggiare una ritrovata finale dopo otto lunghissimi anni. Il televoto l’ha un po’ ignorata anche perché era praticamente schiacciata tra due colossi come Croazia e Francia, ma in ogni caso con due Paesi che hanno preso 630 punti in due era impossibile che non ci fossero punteggi anormali come questi. 7.25/10

20° posto – Estonia – 37 punti (4+33)

Con tutto che il brano non mi è mai piaciuto più di tanto, tranne forse il ritornello, ritengo che abbiano fatto un buon lavoro di convincimento e di giusta paraculaggine e ciò gli ha permesso di arrivare ad un onesto ventesimo posto. Mi ha stupito vederli ultimi (posto che era prenotato per la Finlandia per quanto mi riguarda) ma alla fine hanno raccolto un discreto 13° posto al televoto che gli ha permesso di rialzarsi un po’. Onore a loro per aver riportato la lingua estone non solo all’Eurovision ma anche in finale dopo oltre dieci anni di pezzi in inglese (ed un pezzo in italiano che…LOL). Non l’ho ancora detto ma questa è stata la prima finale dal 1998 (ultimo anno con l’obbligo di cantare in lingua) in cui i brani in lingua nazionale sono stati maggiori di quelli cantanti tutti o per la maggior parte in inglese. 5.75/10

19° posto – Finlandia – 38 punti (7+31)

Ammetto che mi ha stupito un po’ vedere precipitare un brano arrivato ad essere addirittura quotato sopra di noi nelle scommesse. Non che mi aspettassi tutto sto sostegno dalle giurie che gli hanno dato sei punti più di quelli che avrebbe dovuto ricevere, ma al televoto non è entrato neanche nella top 13 pur avendo ottenuto una discreta viralità. Evidentemente anche il pubblico è stanco e saturo di questi brani creati per essere volutamente trash o sopra le righe, e che senza una chiarissima idea dietro non si va da nessuna parte (ed è per questo che continuo a sostenere che i Paesi Bassi avrebbero fatto bene ma non credo che avrebbero sfondato i 200 punti al televoto.

18° posto – Regno Unito – 46 punti (46+0)

Un po’ mi dispiace che questa operazione “Big” in Regno Unito sia stata una totale Waterloo, il brano era quel che era ma poteva essere valorizzato meglio, senza voler forzatamente trovare lo scandalo o realizzare la “gayest exhibition ever”. Alla fine almeno è riuscito a salvarsi in calcio d’angolo grazie ad un risicatissimo 13° posto con le giurie, quindi forse la BBC non considererà eccessivamente un fallimento il diciottesimo posto, considerato che è il loro secondo miglior risultato degli ultimi otto anni, ma temo che dopo questa defaillance ci saranno ancora meno big inglesi a volersi mettere in gioco. Anche per il Regno Unito come per la Spagna il miracolo è avvenuto solo per un anno, per poi ritornare giù negli abissi. 5.5/10

17° posto – Serbia – 54 punti (22+32)

Dal decimo posto in semifinale ad un rispettabile diciassettesimo posto, che avrebbe meritato decisamente di più almeno secondo me. Ramonda resta un brano magico, capace di trasportarti in un’altra dimensione e di regalare tre minuti di malinconica dolcezza che ti lascia la speranza nel cuore. Avrebbe meritato almeno i punti che ha avuto Israele alle giurie, ma non si può avere tutto dalla vita immagino. 6.75/10

16° posto – Lettonia – 64 punti (36+28)

Che bello poter rivedere dopo tanti anni sia la Georgia che la Lettonia in finale, ma un pensiero speciale va soprattutto ai secondi, visto che ci hanno veramente messo tutte le energie possibili ed immaginabili ed hanno mancato immeritatamente il passaggio in finale negli ultimi due anni, quindi sono contento che Dons abbia in qualche modo ripagato sia i Citi Zeni che i Sudden Lights.

Detto questo, la performance l’ho sempre trovata statica e che non ha mai reso giustizia ad un brano che poteva essere molto di più, ma credo che tutto sia stato salvato dalla precisione vocale di Dons. 6.5/10

15° posto – Cipro – 78 punti (34+44)

Se devo essere sincero io neanche mi ricordavo dell’esistenza di Cipro quest’anno, ma proprio che la canzone la salto sempre a priori e l’ho trovata davvero la brutta copia di mille brutti riassunti. Questo quindicesimo posto è pure esagerato per quanto mi riguarda. Next 5/10

14° posto – Lituania – 90 punti (32+58)

Luktelk avrà sempre un posto speciale nel mio cuore, un brano di ottima fattura e che spero abbia definitivamente lanciato la carriera di Silvester Belt. È un vero peccato che lui e Marina Satti siano stati indubbiamente i più martoriati di questa assurda edizione, principalmente perché sarebbero potuti arrivare molto più in alto non ci fosse stato Israele di mezzo. 8/10

13° posto – Lussemburgo – 103 punti (83+20)

Un ritorno in grande stile quello del Lussemburgo, con la giovanissima Tali ed un brano carinissimo che è stato un po’ penalizzato dal volersi forzatamente differenziare dal mare di girl bop in gara aggiungendo degli effetti VFX a caso (quella è prerogativa della Polonia non dimenticate). Apprezzo come non abbiano voluto pompare il Granducato come hanno fatto con l’Italia nel 2011, anche perché con tutto il rispetto ma la fattura del brano di Gualazzi era su tutto un altro livello. Bentornato Lussemburgo, ora speriamo di non salutarti per altri trent’anni. 7/10

12° posto – Germania – 117 punti (99+18)

Credo che anche oggi, a quasi dieci giorni dalla fine dell’Eurovision 2024, in Germania stiano festeggiando questo dodicesimo posto come se fosse una terza vittoria. E non posso dire che non sia stato meritato, dal momento che Isaak è stato in grado di ridare linfa vitale ad un brano più che modesto ma sguainando una voce possente e senza la minima imprecisione. Spero davvero con tutto il cuore che non sia un unicum e che la Germania possa ritornare ad avere dei buoni risultati. Penalizzo in ogni caso lo staging perché non ho ancora capito quale sia il significato di questa casa che brucia. 7/10

11° posto – Grecia – 126 punti (41+85)

L’esibizione è risultata nel complesso un po’ confusionaria, ma è stata senza dubbio salvata dallo straordinario carisma e dalla bravura di Marina Satti. La regia “monoscopica” secondo me non ha reso per niente, è risultato tutto più amatoriale di quello che sarebbe potuto essere, e credo che una buona parte delle colpe sia da addossare a Majnoon, sia per la Grecia che per l’Italia. Sono amareggiato perché in un anno normale e senza elefanti questa proposta sarebbe tranquillamente arrivata in top 10, invece la presenza di Israele (e lo strapotere del televoto all’Ucraina) hanno di fatto bloccato l’accesso in top 10 solo a chi fosse entrato in top 10 delle giurie, con l’eccezione della Germania che comunque non è scesa al di sotto del dodicesimo posto. 7/10