Eurovision 2024: le canzoni (parte 1)

Esattamente una settimana dopo la fine di Sanremo, inizia come di consueto il nostro percorso in avvicinamento all'Eurovision 2024, che si terrà a Malmo in Svezia, undici anni dopo l'ultima volta.

È molto ironico come quest'anno tutto quanto si sia mosso in maniera frettolosa a partire da luglio, quando hanno rivelato la città ospitante (perché sostanzialmente non avevano altre scelte se non prendersi tutti i rischi di una struttura temporanea a Stoccolma), fino a diversi Paesi con la rivelazione dei rispettivi rappresentanti. Se non fosse che abbiamo dovuto attendere fino ai primi di dicembre la rivelazione dei Paesi partecipanti (alla fine dei quali non è rientrata neanche la Romania, come io avevo già previsto) e fino addirittura al 5 febbraio per le presentatrici Petra Mede e Malin Ackerman (i lazy italians avevano ufficializzato i loro il 2 febbraio, anche se era da una settimana buona che si sapevano).

Come ogni anno, i brani saranno analizzati in base al loro ordine di ufficializzazione, la prima di queste è la Francia che in barba a tutti ha annunciato sia il rappresentante che il brano a NOVEMBRE battendo ogni record nella storia recente del Contest nella presentazione del brano (che fino ad allora era di "Lisija Esenski" di Daniel Kajmakoski, ufficializzata il 12 novembre 2014 per l'Eurovision 2015, dove poi vi è giunta nell'atroce controparte inglese).

FRANCIA - Slimane - Mon amour - 7.45

Per quest'anno la Francia ha deciso di giocare in maniera analoga all'Italia del 2023, schierando il nome più pesante ed attuale del loro enorme panorama. E non posso dire che lo faccia senza avere le minime idee chiare per Maggio 2024. Il brano è un po' una riproposizione di Voilà (il brano con cui arrivarono secondi nel 2021) che mescola sapientemente con Due Vite del sopracitato Marco Mengoni, ed il risultato sebbene un po' scada nella prevedibilità ed i clichés della chanson francese resta validissimo per quanto mi riguarda.

Ed anzi direi che finora ha sortito ottimi riscontri, dal momento che non gioca con nessun vero avversario nella sua stessa dimensione, e la piega che sta prendendo quest'anno potrebbe benissimo permettergli di trionfare con numeri da capogiro le giurie, a meno che non si inserisca qualche altro candidato forte dalle scelte interne.

REPUBBLICA CECA - Aiko - Pedestal - 6.3

Vincitrice a grande sorpresa di ESCZ, e forse anche in modalità sospette, ma non è questo il luogo adatto per certe discussioni. A suo grande vantaggio c'è lo sfruttare una corsia che ancora nessuno ha sfruttato, ovvero quello del pop rock adolescenziale completamente sdoganato nel mondo reale da Olivia Rodrigo, a suo grande svantaggio c'è la sua pessima resa vocale ed una canzone che risulta essere una montagna russa di estensioni e di fiato, e spiace a dirsi ma Aiko non ha nessuna delle due al meglio. 

Il problema del televoto ceco lo conosciamo già, confidiamo in un revamp ed un ottimo lavoro sullo spettacolo dal vivo altrimenti l'eliminazione in semifinale è dietro l'angolo.

ALBANIA - Besa Kokhedima - Zemren n'dore - 7.2

Una vittoria abbastanza inaspettata rispetto alle narrative che stavano prendendo piede in Albania e tra i fan. Riconosco che sia un usato garantito, e che il brano risulti un po' naftalinico, però che vi posso dire? Io lo adoro così com'è ed anzi sono convinto che il revamp vada a migliorarne il tono "epico" e riempia la seconda strofa un po' più rappata (che effettivamente sembra un po' uno di quei tentativi da parte di registi 60enni di fare le pubblicità per i giovani). 

Sarei ipocrita se non vi dicessi che ho ascoltato più volte questo brano che tutti gli altri usciti finora (esclusa Angelina Mango)

SLOVENIA - Raiven - Veronika - 6.3

Un brano misterioso ed etereo, che narra di una famosa leggenda del posto, e questo è sempre molto ben apprezzato. Peccato che il brano manchi effettivamente di un mordente, pur cercando di puntare tutto quanto alle capacità artistiche di Raiven (ed eventualmente al budget della sua casa discografica).

Credo che sia un esperimento riuscito a metà, dopo l'inizio scoppiettante sento tutto quanto appiattirsi e rendersi noiosetto, neanche la fine aiuta ad interessarmi. Se penso che hanno potenzialmente cancellato una selezione nazionale per scegliere lei internamente mi viene da pensare se ci fosse effettivamente il bisogno di tutto ciò. Auguro il meglio a lei perché è in una semifinale con alcuni vicini ma il rischio eliminazione secondo me è proprio dietro l'angolo.

IRLANDA - Bambie Thug - Doomsday Blue - 5.9

Sono tre minuti in cui succedono cinquanta cose diverse, e non è decisamente un bene in questo caso. Bambie Thug sicuramente si distingue tra i vari partecipanti e soprattutto rispetto alle ultime partecipazioni irlandesi, ma il brano è davvero molto (troppo) confusionario e sembra che voglia accontentare il pubblico generalista che gli eurofan che volevano a tutti i costi qualcosa di "alternativo". Non commento neanche l'esibizione al Late Late Show perché era una serie di urla sconnesse che Samanta Tina levati. Ho i miei seri dubbi che questo li riporti in finale, ma chi sono io per fermare i sogni degli eurofan?

LUSSEMBURGO - Tali - Fighter - 7.3

Un debutto niente male per il Lussemburgo dopo oltre trent'anni di assenza. Sono contentissimo che abbiano voluto provare direttamente dov'erano rimasti proponendo un brano in francese freschissimo e molto attuale. D'altronde la firma di nientemeno che Dardust dei nostri cuori non poteva che essere una garanzia!

Unico dubbio che ho per lei sarà sia il suo possibile accostamento ad Israele (come se lei avesse colpa di essere figlia di genitori israeliani emigrati) e soprattutto la tenuta del Lussemburgo al televoto che è tutta da verificare (un po' come la forza di Alessandra Amoroso e Negramaro al televoto), perché trattandosi di un microstato sarà difficile sgomitare, specie in una semifinale apparentemente difficile.

NORVEGIA - Gate - Ulveham - 7.8

Che bello vedere la Norvegia riportare il norvegese a gran voce sul palco dell'Eurovision dopo oltre 18 anni, e che bello vederlo fare con un brano come questo! I Gate sono una band attiva nel panorama da oltre 20 anni, con una vocalist che però deve migliorare a mio parere. 

Il testo è stranamente cortissimo, perché a far da padrone sono non solo la voce della frontwoman ma tanta, tantissima musica suonata (magari dal vivo!), sono tre minuti di insana follia e che si piazzano al momento come i candidati outsider più probabili a mio parere, e in un mondo giusto sarebbero i giustissimi vincitori di un Eurovision 2024 che si sta rivelando parecchio al ribasso per quello che conosciamo al momento (ovvero il 50% dei brani).