Eurovision Song Contest 2022: Le canzoni (parte 5)
Eccoci qui con l'ultima carrellata di canzoni, dopo una lunga assenza dovuta a varie complicanze lungo il tragitto.
Abbiamo assistito ad un cambio canzone, e a due nazioni che pur di fare a gara a chi ce l'ha più grosso hanno fatto attendere eoni per canzoni dimenticabili e con poche possibilità di far bene. Proseguiamo dunque con le ultime nove canzoni rilasciate:
BELGIO – Jérémie Makiese – Miss You
Aspettavo esattamente questo tipo di brano da un cantante che si ispira a Michael Jackson e Stromae. Un brano ricco di venature soul e blues, il cui testo è tipicamente blues e pieno di metafore, quel “miss you” dedicato non ad una persona ma ad una parte di sé che si vuole rinnegare è un vero tocco di classe.
Sono davvero felice di questa canzone, era qualcosa di cui avevo decisamente bisogno. Quanto all’andamento in classifica non saprei esprimermi, potrebbe far molto bene come arrivare a metà classifica, ma la finale non dovrebbe essere un problema. 7/10
REGNO UNITO – Sam Ryder – Space Man
Potrei seriamente piangere dall’emozione, il Regno Unito ha finalmente preso in mano la situazione dopo ere geologiche, selezionando un signor artista con una signora canzone. La produzione mi lascia senza parole, il brano è semplicemente bello, con echi di David Bowie ma anche della tradizione britpop di metà anni 90 (il modo in cui il suo brano è costruito mi ricorda Don’t look back in anger degli Oasis).
La versione in 3 minuti è già disponibile, se avete voglia potete ascoltarla qui, dà un qualcosa in più al brano, che redarguisce quelli che pensano sia un brano ripetitivo (salvo poi strapparsi i capelli e inneggiare al capolavoro quando ascoltano duecento volte "Take a video, watch it slo mo, mo, mo, mo, mo).
Davvero, non ho altro da dire se non complimenti al Regno Unito e soprattutto alla TaP music (l’etichetta dell’artista) per aver salvato un anno sotto la media. Ho i miei dubbi su di una possibile top 10, soprattutto per l’onta creatasi nelle ultime partecipazioni (ricordiamo che l’anno scorso il Regno Unito ha avuto zero punti sia alle giurie che al televoto), ma una top 15 è più che abbordabile, e se non ci arrivano fanno bene in Regno Unito ad arrabbiarsi. 7.8/10
AUSTRIA – Lum!x & Pia Maria – Halo
Altra concorrente di cui non si sa assolutamente nulla è Pia Maria, e dire che l’avevano presentata come una sorta di enfant prodige. Invece non credo che il DJ Lum!x abbia bisogno di presentazioni, specie dopo le ultime collaborazioni con nientemeno che Gabry Ponte e R3hab (avete presente il brano di TikTok Monster? È il suo).
Detto ciò il brano è fortissimo, credo il brano più forte che l’Austria abbia portato negli ultimi 30 anni, secondo forse solo a Rise Like a Phoenix di Conchita. D’altronde l’Austria ha voluto giocare pesante con la Spinnin Records ed un DJ di casa a Milano tra i più in voga del momento, il problema però di brani di questo genere è la resa vocale, che conterà tantissimo soprattutto in un brano come questo obiettivamente difficile da cantare.
Se la misteriosa Pia Maria non tira fuori un’esibizione vocale perfetta, li vedo spacciati, e butterebbero un’occasione della vita di arrivare nelle prime cinque posizioni. Mi tengo cauto e basso con il voto, perché non voglio crearmi ulteriori aspettative. 7/10
Svezia –Cornelia Jakobs – Hold Me Closer
Per quanto non fosse la mia preferita al Melodifestivalen, era una delle due scelte che potevano dare un risultato quantomeno dignitoso alla Svezia, che rischiava tantissimo di non passare in finale per la seconda volta.
Hold me closer è una ballad uptempo, forse un po’ datata, con lei che accompagna tutto quanto con una voce rauca in una melodia che ricorda tantissimo Shallow di Lady Gaga e Bradley Cooper. Nel complesso il brano non è male, e darà anche credibilità a quello che era diventato il festival della plastica riciclata ovvero il Melodifestivalen.
Devono assolutamente sistemare l’esibizione, perché tutto si muove troppo in fretta e senza un motivo apparente, a partire da quel cerchio verde enorme il cui senso non riesco a ben comprendere. Ma so già che in quanto svedesi non cambieranno niente. 7.1/10
Islanda – Sigga, Beta & Elìn – Med haekkandi sòl
Ammiro l’utilizzo della lingua islandese, trovo questa canzone troppo sofisticata, ma ogni volta che l'ascolto mi sento come una giovenca nella prateria di Reykjavík che bruca l'erba mentre il sole sorge, quindi per me è sì.
Sono in una semifinale tranquilla, ma avranno bisogno di lasciare il segno per poter garantire all’Islanda il passaggio in finale, dalla loro hanno la fortuna di distinguersi grazie all’utilizzo della lingua madre. 6.6/10
Portogallo – Maro – Saudade, saudade
Non credo ci sia parola più rappresentativa della lingua portoghese che non sia “Saudade” ovvero quel sentimento di dolce nostalgia che richiama al concetto di “presenza dell’assenza” che è parte stessa dell’anima del popolo portoghese.
Presenza dell’assenza che chiaramente ritorna anche in questo brano, in cui si parla della perdita di un caro amico, e di come non ci sia parola migliore di definire questa mancanza e questo dolore se non con la parola “Saudade”. Lei canta in modo molto emozionante, ma ha bisogno di qualcosa che la sopraelevi, perché la performance con lei al centro circondata dalle coriste mentre intonano un inno alla nostalgia fa più effetto circolo degli alcolisti anonimi. Nonostante ciò, promossa a pieni voti ed anzi, spero di vederla in finale. 7.3/10
Malta – Emma Muscat – I am what I am
Come prevedevo in un precedente articolo, Emma Muscat ha cambiato brano per l’Eurovision. Già di per sé questa mossa non la condivido, così come non condivido la mossa del revamp (non mi pare che a Sanremo i partecipanti arrivino con brani “a metà”), però veramente la Warner ha pensato che questa canzonaccia da telefilm americano per ragazzi di domenica pomeriggio su Italia Uno potesse avere una qualche minima possibilità di far bene?
In caso di risposta affermativa direi semplicemente che non hanno capito una ceppa di Eurovision, eppure hanno schierato dei cavalli di battaglia come Achille Lauro e Laura Pausini quest’anno. Mi dispiace per Emma che ha davvero una bella voce, ma questo brano non andrà in finale. 5.6/10
Armenia – Rosa Linn – Snap
Dopo questo brano credo definitivamente che l’Armenia abbia le idee un po’ confuse, non mi spiego altrimenti com’è possibile che si mandi un brano adulto come Qami Qami al Junior Eurovision Song Contest (vincendo pure) ed un brano come questo all’Eurovision, che sembra venir fuori dal Lilla Melodifestivalen (l’equivalente dello Zecchino D’Oro in Svezia).
È tutto così imbarazzante che non ho seriamente le parole per commentare questa canzone. No su tutta la linea. Ah, e il testo è pure politicizzato, non ci facciamo mancare proprio niente. 5.2/10
Azerbaigian – Nadir Rustamli – Fade to Black
Mi state dicendo che ho aspettato fino al VENTUNO MARZO per una ballatona iperdrammatica con il vocione? Ma siamo a X Factor 2007 o cosa? Lui canta bene, ma il brano è anonimo e senza carattere, assegnato ad un cantante che oltre ad una bella voce non ha molto da raccontare.
Non ho mai digerito in 14 anni il fatto che l’Azerbaigian anziché affidarsi ad autori locali (tranne in due occasioni) si affidi a brani pre-confezionati per l’occasione e negli ultimi anni (staranno finendo le scorte di gas?) a scarti di altre selezioni, scritti da autori svedesi o comunque nordici. Possibile che abbiano tutta questa paura di far vedere cosa sono in grado di fare? O forse devo pensare che non sono in grado di trovare un autore decente in tutto l’Azerbaigian?
Se c’è giustizia (ma non c’è), quest’anno l’Azerbaigian non andrà in finale. 4.9/10