Eurovision 2023, la prova ufficiale della seconda semifinale: il liveblogging
Report live da Liverpool • Dopo il liveblog della prima semifinale di ieri, che ha incoronato i primi dieci finalisti (oltre a Big 5 e Ucraina, già di diritto alla finale), si passa immediatamente alle prove in vista della seconda semifinale dell’Eurovision 2023, che sarà in onda domani – giovedì 11 maggio – dalle ore 21 su Rai 2 con commento di Gabriele Corsi e Mara Maionchi.
Ricordiamo inoltre che oggi proveranno anche tre dei sei paesi finalisti che hanno diritto di voto anche nella seconda semifinale, ovvero Regno Unito, Ucraina e Spagna, per registrare un filmato che sarà presentato domani in anteprima poco prima di annunciare i dieci finalisti (guarda QUI quello di Marco Mengoni per l’Italia, mostrato nel corso della prima semifinale). Questo per garantire ai Paesi già qualificati in finale la medesima visibilità dei semifinalisti, e per non giungere al pubblico del sabato in forma completamente inedita.
Eurovision 2023: liveblogging prove ufficiali seconda semifinale
21.08 – Danimarca – Reiley – “Breaking My Heart”
Reiley sembra cantare un po’ meglio rispetto alle prove del pomeriggio, ma vocalmente risulta debole. Peccato, perché il pezzo è piacevole e la messinscena, tutta a tonalità pastello, vede la presenza di un muro con annesse porte e diverse soluzioni sceniche che, pur non essendo così originale, rende comunque l’insieme più dinamico, creando inquadrature interessanti. IN BILICO
Ore 21.13 – Armenia – Brunette – “Future Lover”
Vocalmente cristallina, Brunette mette in scena una performance molto forte, che gira tutta attorno a una piattaforma obliqua su cui la cantante si muove, in un gioco di proiezioni, luci ed ombre che segue il crescendo drammatico del pezzo. Passaggio in finale assicurato per una proposta di qualità ben accolta dal pubblico. DENTRO
Ore 21.16 – Romania – Theodor Andrei – “D.G.T. (Off and On)”
Già sta "roba" è proprio una non canzone, ma a me sembra quasi che Theodor si impegni per adottare scelte artistiche che rendono l’insieme confusionario e, a volte, addirittura di cattivo gusto (come la ballerina che “accarezza” il cantante sul finale). Seppur troppo statico, è apprezzabile l’inizio chitarra e voce, ma poi si continua in un turbinio di eccessi, movimenti insensati, grafiche sconnesse che trasmettono solo confusione. FUORI
Ore 21.20 – Estonia – Alika – “Bridges”
La ballad che propone Alika è ben realizzata, anche se abbraccia tutti gli accorgimenti tipici del genere, senza proporre nulla di nuovo tra atmosfere intime blu, lungo vestito azzurro, pianoforte in scena. Proprio il pianoforte che suona da solo durante il pezzo è tuttavia l’elemento di maggiore sorpresa. Ottima realizzazione per un pezzo un po’ difficile al primo ascolto, ma che potrebbe essere in grado di ritagliarsi il suo posto in finale grazie all’exploit sul finale. IN BILICO
Ore 21.24 – Belgio – Gustaph – “Because of You”
Gustaph ha carisma da vendere ed è sicuramente un abile trascinatore, che sa come portare a casa una performance fatta di grande presenza scenica, ritmo e grinta. Un pezzo che fa ballare, anche se sembra uscito da un’altra epoca. Bello il messaggio del testo legato all’autodeterminazione di sé e all’importanza di essere sé stessi. DENTRO
Ore 21.32 – Cipro – Andrew Lambrou – “Break a Broken Heart”
Andrea: il brano è interessante, seppur sappia di qualcosa di già sentito e vagamente plasticoso. L’interpretazione è buona, così come la performance vocale del cantante. Le scelte scenografiche si addicono perfettamente al pezzo e giocano col contrasto tra fuoco ed acqua per accentuare la disperazione d’amore che Andrew canta scalzo sul palco della Liverpool Arena. Metto in dubbio la finale solo perché ho scoperto che si esibisce dopo la pausa pubblicitaria, e questo potrebbe giocargli contro. DENTRO
Ore 21.36 – Islanda – Diljá – “Power”
La rappresentante islandese è un concentrato di energia condensata in tre minuti di performance, che riesce a riempire il palco con carisma e senza bisogno dell’ausilio di particolari espedienti scenici. Tantissimi i movimenti, a volte anche troppi, ma trasmettono il graffio della performer. Il pezzo è ben eseguito, anche se Diljá dovrebbe prestare attenzione alla voce, in quanto il confine tra acuto spinto ed urlo rischia di essere flebile. Si è comunque contenuta rispetto alle prove del pomeriggio. FUORI
Ore 21.41 – Grecia – Victor Vernicos – “What They Say”
Victor sarebbe anche fortunato perché ha tra le mani un pezzo che strizza l’occhio alle giovanissime ed è assolutamente orecchiabile. Peccato che lui sia assolutamente fuori controllo con la voce, confezionando un risultato ampiamente impreciso e al limite della insufficienza. Forse un po’ acerbo e inadatto a un palco del genere. FUORI
Ore 21.45 – Polonia – Blanka – “Solo”
Dopo essere stata ampiamente criticata dopo la sua scelta alla selezione polacca, alla fine Blanka porta in scena all’Eurovision 2023 una esibizione che strizza l’occhio ai tormentoni estivi, tra palme, tonalità sature, qualche pyros e l’accenno a qualche movimento di mano che potrebbe diventare virale su TikTok. Prova a trovare l’epicità con l’intermezzo di ballo, senza riuscirci troppo. Ma il ritmo entra nella testa. IN BILICO
Ore 21.50 – Slovenia – Joker Out – “Carpe Diem”
Credo di non esagerare nell’affermare che i Joker Out siano la proposta più genuina, forte e credibile della serata. L’energia che trasmettono deriva dalla loro lunga esperienza su palchi di diverso calibro. Il pezzo c’è, la messinscena riprende soluzioni dei Maneskin senza copiare, ma adattando allo stile della band. Belli i vestiti di scena, grande l’interazione con telecamere e pubblico, meritando per questo la finale e un buon piazzamento. A giudicare dall’entusiasmo in arena, non sembra un obiettivo irraggiungibile. DENTRO
Ore 21.54 – Georgia – Iru – “Echo”
Iru è bravissima a creare una atmosfera epica, tra nebbia, tornado di sabbia e tumultuose tempeste di luce. Sembra di stare dentro a un uragano generato proprio dalla potenza della voce di Iru, che sa destreggiarsi con abilità nelle difficili note di “Echo”. Il brano propone un crescendo di luci ed emozioni che non lascerà il pubblico indifferente. DENTRO
Ore 22.01 – San Marino – Piqued Jacks – “Like An Animal”
La proposta dei Piqued Jacks è sicuramente piacevole e di qualità. Il frontman offre una performance vocale pulitissima, azzeccando anche le note degli acuti più difficili. L’energia c’è, veicolata da uno staging ben costruito, anche se manca un po’ l’interazione con le telecamere. Peccato si debbano scontrare con altri pezzi simili (e purtroppo diverse spanne superiori) nella stessa serata in una lotta che potrebbe rivelarsi fratricida. Spero soltanto che evitino l'ultimo posto in semifinale perché non lo meritano per niente al mondo in confronto a quanto visto stasera. FUORI
Ore 22.06 – Austria – Teya & Salena – “Who The Hell Is Edgar?”
Un pezzo sulla carta bellissimo, a rischio tormentone, che perde qualche punto nella resa live. Teya & Salena potrebbero avere più scioltezza sul palco dell’Eurovision 2023, considerazione che sorge spontanea nel vedere alcuni movimenti che appaiono un po’ impacciati o forzati. L’insieme rimane comunque fortissimo, ipnotico per occhi e orecchie, e l’arena esplode in un boato. DENTRO
Ore 22.09 – Albania – Abina & Familja Kelmendi – “Duje”
Il pezzo è complicato, seppur rappresenti un valido condensato del sound albanese in tre minuti. La premiata ditta Sacha Jean-Baptiste ha sicuramente aiutato nel rendere più accessibile una proposta che poteva perdersi nei meandri della semifinale. Premiata da una posizione in scaletta assolutamente generosa, colpisce almeno per la grinta sul palco, la correttezza vocale e l’uso di qualche pyros. Sarà sufficiente per passare in finale? IN BILICO
Ore 22.14 – Lituania – Monika Linkytė – “Stay”
Un pezzo che definire brutto equivale a bestemmiare, ma davvero scorre via come l’acqua corrente. Un vero peccato perché Monika Linkytė ha grande esperienza e sul palco si vede ed un grande spreco per la Lituania che aveva tutto il potenziale per vincere questa semifinale avessero portato Ruta Mur o Beatrich. IN BILICO
Ore 22.18 – Australia – Voyager – “Promise”
Non si poteva scegliere pezzo migliore per chiudere la semifinale. La scarica di adrenalina è fortissima per un altro gruppo che sa come stare sul palco e vuole far ballare l’intera Liverpool Arena dell’Eurovision 2023. “Promise” fa ancheggiare sul divano di casa o saltare nel proprio salotto, regala momenti di epicità, esalta il pubblico per un’ottima conclusione di serata. DENTRO
Ore 22.52 – Spagna – Blanca Paloma – “Eaea”
L’esibizione di Blanca Paloma è tutto sommato una fotocopia di quella del Benidorm Fest, ma rimane sempre convincente, soprattutto per l’alto potere evocativo, i richiami alla cultura popolare del flamenco iberico e l’intonazione perfetta della cantante. Una proposta che non passerà inosservata per le giurie, ma che potrebbe raccogliere meno consensi dal pubblico a causa della non immediatezza del brano.
Ore 22.57 – Ucraina – TVORCHI – “Heart Of Steel”
Simbolismo del testo a parte, il pezzo continua a non dirmi assolutamente niente. Eppure, per qualche strano motivo, l’insieme funziona. Non mi sembra comunque che possano avere lo stesso hype dei Kalush lo scorso anno.
Ore 23.03 – Regno Unito – Mae Muller – “I Wrote A Song”
Mae Muller canta meglio che nelle prove del pomeriggio, ma l’intonazione risulta comunque debole per un pezzo che – sulla carta – poteva avere delle grandi potenzialità, ubriacato peraltro dal boato che parte nella arena dell’Eurovision 2023 proprio per il semplice fatto di rappresentare il paese ospitante. L’esibizione è piacevole, tutta toni chiari e pastello, pyros quanto basta e coreografie divertenti, ma l’esecuzione nel complesso è appena sufficiente.