Sanremo 2022: le recensioni di Cercomusica (parte 1)
Ieri come tutti sapranno, si è alzato il sipario del Festival di Sanremo che quest'anno giunge alla sua settantaduesima edizione.
Partiamo con un veloce giudizio sulla serata: una serata molto più scorrevole di quanto immaginassi, incredibile come dopo anni qualcuno abbia capito che è possibile far cantare tutti quanti prima della mezzanotte, tant'è che Giusy Ferreri (dodicesima ed ultima cantante ad esibirsi) si è esibita poco prima della mezzanotte (con buona pace di chi l'aveva al Fantasanremo). Il problema sono state come gli altri due anni le gag inutili e siparietti comici di dubbio gusto di cui potevamo benissimo fare a meno o perlomeno li si poteva sfoltire, ma non sarebbe Sanremo senza di essi.
Senza indugiare, procediamo con le valutazioni di Cercomusica:
Achille Lauro - Domenica 7.10
Un brano forse meno scenico dei due precedenti, non è il Lauro dei quadri visivi né il Lauro che si sveste come San Francesco. Ed io personalmente lo preferisco, è qualcosa che più si avvicina alla discografia di Achille Lauro, scanzonato ma intrigante. Ho apprezzato il testo così come il coro gospel.
Vorrei che fosse sempre domenica anche per non lasciare questa settimana di Sanremo. Per me è sì!
Yuman - Ora e qui 6.25
Atmosfera soffusa e venature soul per Yuman, uno dei tre giovani a Sanremo. Capisco pienamente che sia un brano non facile e che necessiti di più ascolti, probabilmente è anche avulso da possibili mercati commerciali ma il penultimo posto lo trovo comunque immeritato.
Noemi - Ti amo non lo so dire 7.40
Un testo che porta la firma di Mahmood, e si sente eccome. Sarà un bel successo nelle radio, molto orecchiabile e grintoso, per non parlare dell'interpretazione di Noemi. Non vincerà Sanremo purtroppo, ma mi ha sorpreso parecchio, sono troppo felice di questo glow-up di Noemi e mi auguro che continui a lungo anche senza futuri lanci da Sanremo.
Gianni Morandi - Apri tutte le porte 6.85
Per quanto i testi di Jovanotti non mi abbiano mai fatto impazzire, questo testo è stato davvero piacevole e senza inutili cliché sull'anzianità dell'eterno giovane di Monghidoro (al quale mi hanno sempre paragonato sin da quando ero piccolo).
A ciò si aggiunge un'interpretazione stellare, Gianni Morandi canta del bel tempo passato con una tenera nostalgia ma con la grinta di uno che ha ancora molto da dire e che si sente ancora raggiante. Chi vuol esser lieto sia, del doman non v'è certezza!
La Rappresentante di Lista - Ciao Ciao 8
Qualcuno forse si aspettava Amare 2.0, quindi è rimasto spiazzato dinanzi a quello che è un brano che si avvicina di più per metrica e stile a ciò che sono Veronica e Dario. Una regia tremenda ha distrutto un brano fantastico, fortuna che oggi non votava il pubblico.
Non avrei mai pensato di mettermi a ballare su di un brano che parla di un mondo che lentamente sta morendo a causa dei deliri di onnipotenza di chi governa. La fine del mondo è vicina, preparate il culo e le gambe, si balla a suon della Rappresentante di Lista.
P.S. "Il Giornale" li ha bocciati, questo significa che è davvero una bella canzone.
Michele Bravi - Inverno dei fiori 7.55
Premetto che non ho ascoltato per intero l'album "La Geografia del Buio", ma che ho ascoltato alcuni singoli estratti da esso. E dopo aver ascoltato anche Inverno dei fiori non vedo l'ora di ascoltare tutto quanto! Michele ha un grande cuore, lo mette a nudo nei suoi brani.
Interpretazione intensa, un groviglio di emozioni che si dipana grazie alla voce di Michele Bravi, un rocchetto attorno al quale si avviluppa un brano delicato, che merita tutto il bene di questo mondo.
Massimo Ranieri - Lettera al di là del mare 6.3
Purtroppo per me è stata la più grande delusione di questa serata. Massimo Ranieri è un interprete eccezionale, ed il testo è il più bello insieme a quello di Dargen, di Truppi e della Rappresentante.
Il problema in sè è la tessitura musicale, molto altalenante e a tratti allegretta, mi aspettavo qualcosa di molto più austero e mastodontico. Non è un brano adatto alla grandezza di Massimo. E mi dispiace parecchio.
Mahmood e Blanco - Brividi 8
Quando ho letto il testo non ne sono rimasto entusiasta, è un testo di Mahmood e Blanco scritto da Mahmood e Blanco. L'interpretazione di ieri invece mi ha emozionato e non poco, non voglio essere scontato come il 90% degli utenti e scrivere che questa performance mi ha fatto venire i "brividi", ma dirò che è tutto così d'impatto che non si riesce a distogliere l'attenzione da entrambi.
O li si ama o li si odia, nel mio caso li amo eccome, e da estimatore dell'Eurovision riuscirei a vedere molto tranquillamente loro due in top 10, spezzando la "maledizione della nazione ospitante".
Ah, e se non capite che cosa dice Blanco vi consiglio di lavarvi le orecchie, io ho capito tutto e non credo di avere i superpoteri.
Ana Mena - Duecentomila ore 4
Partiamo col dire che gli spagnoli sono neri per non avere avuto Ana Mena al Benidorm Fest (il Sanremo spagnolo), ma io dico che devono ringraziare il cielo di non averla avuta.
Senza molti giri intorno è stata la peggiore della serata in tutto, dalla canzone che fa il verso alle peggio tamarrate neomelodiche fino alla voce di Ana Mena che non ha azzeccato una nota che fosse una.
Evito inoltre di commentare gli atteggiamenti drammatici da grande diva del cinema di serie C, la risentiremo certamente nel prossimo cinepanettone "con un Cuba Libre, amore".
Rkomi - Insuperabile 7.65
Brano molto interessante, che in studio acquista tutt'altra energia e tutt'altro stile, purtroppo è difficile rendere brani del genere con un'orchestra.
Rkomi porta un brano rockeggiante, incalzante e deciso, l'autotune è forse un po' troppo presente, ma nel complesso è decisamente gradevole. Un ottimo lavoro, ed un brano che sbancherà nelle piattaforme streaming, dove Mirko ha già primeggiato l'anno scorso.
Dargen D'Amico - Dove si balla 8.10
Volevo esattamente questo da Dargen D'Amico, un brano così tanto caciarone quanto riflessivo, con un testo che potrebbe essere stato scritto da Zerocalcare.
Ricalca quelle che sono le disavventure quotidiane e la disillusione generale di chi arriva a 40 anni, un mutuo da pagare ed un futuro offuscato, ma intanto si balla. Una versione più dark di Musica Leggerissima, forse più esplicita ma che l'ascoltatore medio anche stavolta non coglierà.
Mi dispiace Dargen ma non avrai “sei più” dal sottoscritto, decisamente di più.
Giusy Ferreri - Miele 5.75
Non riesco ad inquadrare bene questo brano, per certi versi lo trovo interessante e che a suo modo si distacchi dai brani soliti di Giusy, ma dall'altro lato lo trovo incredibilmente anonimo.
Purtroppo il grande problema di Giusy è la resa dal vivo, che non è sempre all'altezza, e non lo è stata neanche stavolta. Un brano gradevole, ma nulla più.