Eurovision 2022, il riassuntone della seconda semifinale

Dopo un lunghissimo viaggio tra i mesi e tra le finali nazionali hanno portato alla conclusione di questo Eurovision Song Contest 2022, che ha visto il terzo trionfo dell’Ucraina tra le polemiche e il “ma tanto già si sapeva” (come se negli altri anni non ci fossero vincitori annunciati). In questo articolo farò un riassuntone in cui a freddo commenterò le serate che ho avuto l’occasione di vedere, dal momento che ho preso parte ai Jury Show delle due semifinali.

SECONDA SEMIFINALE

Opening Act – The Italian way

Uno spettacolo che solo l’autoironia di Alessandro Cattelan avrebbe saputo domare alla perfezione, alcune cose le ho trovate poco gradevoli ma parliamo di inezie se pensiamo che gli opening act delle semifinali degli anni passati neanche li ricordo sorry not sorry. 

Interval act – Duetto di Mika e Laura Pausini

Per l’interval act si è pensato ad un gradevole medley di “Fragile” di Sting e di “People have the power di Patti Smith interpretato magistralmente da Mika e Laura Pausini, con la collaborazione dell’intero Pala Olimpico (incluso il sottoscritto). Si è creata una bellissima atmosfera in tutta l’Arena, non sono uno che si emoziona facilmente ma vedere un’intera arena cantare dopo tantissimo tempo senza nessun concerto mi ha reso felice come poche altre volte lo sono stato in vita mia. 

Interval Act – Il Volo

Grande assente della seconda semifinale è stato Gianluca Ginoble, sfortunatamente colpito dal Covid il giorno prima dell’esibizione in semifinale, e grande assente è stata anche l’emozione del brano stesso. Una versione bilingue in chiave rock (?) danzereccia (??) di cui non avevamo assolutamente bisogno, l’arena stessa (perlopiù italiana) cantava il brano in italiano. Ma sappiamo benissimo che all’estero basta far vedere questi tre ragazzi per mandarli in brodo di giuggiole anche solo cantassero la lista della spesa.

E a sette anni di distanza posso affermare con certezza che no, l’Eurovision 2015 non meritava di essere vinto dall’Italia nonostante il trionfo bulgaro al televoto.

I conduttori – Decisamente meglio rispetto alla prima semifinale, li ho trovati più spontanei e più tranquilli, complice probabilmente anche l’aver superato lo scoglio della prima semifinale ed aver rotto il ghiaccio con il pubblico a casa. Qui ho preferito di gran lunga Alessandro Cattelan, ma forse perché avendolo visto di mercoledì non solo mi sono beccato il giorno del suo compleanno, ma anche il momento in cui ha detto “questo che sta per accadere è esclusivo per voi!” poco prima che si esibissero le tre Big della serata.

Le canzoni che non sono arrivate in finale

MACEDONIA DEL NORD

Con tutti gli astri contro questa ragazza è riuscita a ritagliarsi un undicesimo posto che vale quanto una top 10, visto e considerato che Andrea era la candidata certa all’ultimo posto in semifinale. Una bella esibizione ed un brano tutto sommato non malvagio, ha pagato la poca memorabilità del brano stesso insieme allo sguardo da perenne vergine sofferente della cantante neanche l’avessero condannata all’ergastolo. Spero davvero che la Macedonia del Nord non si ritiri, perché quest’anno possono dire di avercela quasi fatta, e forse ce l’avrebbero anche fatta se qualcuno non avesse giocato sporco. 7.5

CIPRO

Shocking NQ per gli eurofans (che appena vedono una bella donna cantare un brano etnopop vanno in visibilio neanche fosse la trovata del millennio) ma per quanto mi riguarda di shocking non ha proprio nulla. Davo questo brano per spacciato già da Marzo quand’era stato pubblicato, e a posteriori avevo pienamente ragione. Andromachi ha cantato con un fil di voce e quel che doveva essere una sensuale coreografia è risultata qualcosa di maldestro e ingessato, cui si sono aggiunte delle proiezioni kitsch su una conchigliona di plastica presa dall’Ikea di Torino. Per me è stato no su tutta la linea, mi spiace. 4.5

ISRAELE

Un altro secco no è stato assolutamente il brano di Israele. Sorvolando l’esibizione che funzionava molto bene, il problema è stato il brano che andava bene per uno spin-off di RuPaul Drag Race insieme  all’arroganza con cui il cantante si è presentato sul palco. 

Questa stessa arroganza gli ha decisamente remato contro, come gli hanno remato contro le sue necessità da primadonna che l’hanno reso protagonista di uno sgradevole siparietto nel live show (magistralmente messo alla berlina da Alessandro Cattelan). Prima di vincere X Factor, Michael Ben David era un cassiere, indovinate che cosa ritornerà a fare a partire da settembre 2022? 5

SAN MARINO

Se nella prima semifinale il grande shock per me è stata la Lettonia non qualificata, in questa semifinale è stato senza alcun dubbio San Marino ed Achille Lauro. L’esibizione è stata stratosferica sotto tutti i punti di vista, la migliore mai portata da San Marino (non che ci volesse tutto questo impegno), di conseguenza non capisco davvero che cosa non abbia funzionato, sia nelle giurie che nel televoto. Un’occasione davvero sprecata, e già tremo all’idea dei “Big” che vedremo l’anno prossimo a Una Voce per San Marino. 8

IRLANDA

Non ci credevo più di tanto, ma mi è immensamente dispiaciuto anche per la mancata qualificazione dell’Irlanda. Il brano mi piaceva un bel po’, si adattava genuinamente alla voce particolare di Brooke Scullion e l’intera performance ha funzionato da favola. Purtroppo ha pagato lo scotto di esibirsi in una semifinale infuocatissima con altri 14 partecipanti che hanno decisamente attratto di più lo spettatore ed i giurati.

Nonostante ciò, spero che RTÈ non perda la retta via e continui a selezionare tramite selezione nazionale e spero anche che non perda la fiducia, dal momento che se Brooke si fosse esibita in prima metà sarebbe passata senza se e senza ma. 8-

MALTA

Ennesima occasione sprecata è stata quella del management di Emma Muscat, che evidentemente non ha ancora inquadrato che tipo di artista lei sia proponendo un brano vecchio di quindici anni e probabile scarto delle Mamas (che sarebbero state le rappresentanti svedesi all’Eurovision 2020 che mai fu) piuttosto che per “Più di te” od un potenziale brano estivo vista anche la poca concorrenza di questi all’Eurovision 2022.

A tutto ciò si mette anche Emma che non è stata al top durante il live show (nel jury ha cantato davvero molto bene), insieme ad una performance che andava bene per High School Musical de noartri, sempre quindici anni fa. Insomma, Malta con “I am what I am” sarebbe passata all’Eurovision 2007, forse. Decisamente non all’Eurovision 2022. 4.5

MONTENEGRO

Anche qui come per l’Irlanda sono triste per il mancato passaggio ma era qualcosa di prevedibile. Vladana non ha cantato molto bene, seppur con molta intensità, e l’intera performance è stata talmente statica che in Arena tutti badavano ad altro, ad esempio alla ventosa appiccicata sulle spalle di Vladana che si illuminava a tempo o alle losche figure umanoidi sul ledwall di cui, ancora una volta, nessuno aveva bisogno. 

Vladana in un’intervista aveva descritto la sua performance come “l’esibizione migliore mai portata dal Montenegro”, e direi che per affermare una simile cosa non si è mai vista le performance montenegrine del 2016 e del 2013. 5-

GEORGIA

Eliminazione in semifinale prevedibilissima, con un brano che aveva il potenziale per essere davvero pazzo, ma l’intera esibizione del Circus Mircus è risultata tutto un grande “WTF?”, e non certamente in senso positivo. Promuovo il look steam punk dei misteriosi componenti, ma boccio tutto il resto. 4.5