Meno di 100 giorni a Eurovision 2024, il punto della situazione
Con l'Allocation Draw di ieri siamo ufficialmente entrati nel periodo caldo dell'Eurovision 2024, soprattutto ora che diversi equilibri sono stati confermati e/o stravolti.
Partiamo dall'inizio dell'anno: diversi nomi importanti (sia nella sfera eurovisiva che al di fuori) hanno fatto pressione per escludere Israele dalla competizione, con tutto ciò che ne può essere collegato tra cui il silenzio stampa di determinate testate eurovisive e il continuo tam-tam sui profili social dell'Eurovision con centinaia di profili (più o meno fan, ma questo è un altro conto) che chiedono l'esclusione di Israele facendo analogie con la Russia.
Ora, comprendo il perché di queste richieste ed anch'io sarei favorevole all'esclusione perché non prendiamoci in giro: è la soluzione migliore e più indolore. Il problema tuttavia, che porto a riflettere molta gente, è che l'Eurovision è nato come una gara tra emittenti per le emittenti, e resta tale.
Le motivazioni dunque sono puramente "di dirigenza", perché se in Russia il dissenso è stato (ed è tuttora) fortemente represso e non c'è posto per alcun tipo di contraddittorio, in Israele il dissenso e le persone che sono apertamente contro il Governo di Netanhyau hanno un posto, il loro dissenso e contraddittorio è esposto nella televisione pubblica, che sia nei telegiornali o in determinati talk show (devo ricordarvi che in Russia hanno passato un anno a parlare di "operazione speciale di tre giorni"? Non mi sembra necessario, dai siete abbastanza intelligenti). Per non dire che anche nella selezione tutt'ora in corso, Hakhokhav Haba, i giudici si sono apertamente schierati a favore della pace (o a favore dell'essere paraculo).
Ora, superata questa breve ma importante parentesi, parliamo di un Paese che ci ha fatto attendere talmente tanto che alla fine non è neanche riuscito a ritornare in gara, ovvero la Romania. Ci sono stati più voti contrari e astenuti in CDA che favorevoli e questo ha portato al ritiro del Paese dal concorso musicale per la seconda volta dopo la squalifica nel 2016 per motivazioni pecuniarie.
Il discorso sulla sostenibilità "di facciata" l'ho già fatto qualche mese fa e non serve che mi ripeta, ma dico solo che vorrei proprio capire esattamente a cosa serve tutto questo risparmio (al punto tale da mantenere uno slogan fisso e di sforzarsi il minimo indispensabile per il logo al punto da farlo assomigliare uno Spotify Wrapped) dato che al di fuori del Lussemburgo (che parte da una base d'asta ben più alta e può fruire dei benefici di una TV privata) l'EBU non è riuscita a far tornare nessuno, e dico NESSUNO, dei Paesi ritiratisi negli ultimi anni. È assurdo come nel giro di cinque edizioni abbiamo perso SETTE Paesi, tutti quanti del blocco centro-orientale, ed è quantomeno imbarazzante una gestione del genere.
Passando oltre, ieri come già detto si è tenuto l'Allocation Draw, rinominato per quest'anno come "Draw" e basta perché evidentemente dovevano risparmiare soldi anche per non pagare il grafico o il social media manager (un certo Tom Holley, un tipetto che segue per motivi a me ignoti delle drag queens provenienti da RuPaul; non sarebbe un male se lo facesse con il suo profilo privato, il punto è che lo fa con il profilo dell'Eurovision).
L'estrazione fatta a fine gennaio è necessaria per determinare in quale semifinale ed in quale metà di semifinale si esibiranno tutti i Paesi in gara. Trovo che nel gioco delle parti sia utile per comprendere quale semifinale sulla carta può essere più competitiva dell'altra e in che modo i Paesi con gusti e pattern di voti simili si possono incontrare nelle semifinali.
Prima semifinale - Prima metà (votano Germania, UK e Svezia)
Croazia
Cipro
Irlanda
Lituania
Polonia
Serbia
Ucraina
Prima semifinale - Seconda metà
Australia
Azerbaigian
Finlandia
Islanda
Lussemburgo
Moldavia
Portogallo
Slovenia
Due grandi blocchi aleggiano in questa semifinale: il primo è il blocco nordico composto dagli scandinavi Finlandia e Svezia insieme alle isole dell'arcipelago britannico e l'Islanda, cui si aggiunge l'Australia che negli anni ha supportato (e a sua volta beneficiato) dei voti da quest'area; il secondo blocco è l'ex Yugoslavia, praticamente tutto concentrato in questa semifinale, ovvero Croazia, Slovenia e Serbia.
Attenzione anche a Lituania, Polonia ed Ucraina, che potrebbero beneficiare un po' per uno delle grazie di ognuna ma anche convergere tutti i punti verso un'unica candidata (che sarebbe l'Ucraina secondo le mie vedute). Tutto sommato una semifinale decisa per oltre metà posti, il che mette in grosse difficoltà diversi Paesi, soprattutto il Lussemburgo che dovrà contare su un buon ordine di uscita e su di una buona performance per non fare un buco nell'acqua al primo grande ritorno dopo oltre trent'anni.
Se dovessi dire dieci Paesi a freddo che potrebbero passare, direi Croazia, Lituania, Serbia, Ucraina, Australia, Finlandia, Islanda, Lussemburgo, Slovenia, Cipro.
Seconda semifinale - Prima metà (votano Spagna, Francia e Italia)
Albania
Armenia
Austria
Rep. Ceca
Danimarca
Grecia
Malta
Svizzera
Seconda semifinale - seconda metà
Belgio
Estonia
Georgia
Israele
Lettonia
Paesi Bassi
Norvegia
San Marino
Prima di tutto, finalmente San Marino è nella semifinale in cui vota l'Italia! L'ultima volta risale ad un lontanissimo 2018 (e fu schierato un insolito duo di una maltese ed una tedesca), se quest'anno sono abbastanza intelligenti sceglieranno un artista italiano che possa in qualche modo essere riconoscibile e votabile anche da Paesi che votano in questa semifinale e che in passato hanno votato l'Italia (come ad esempio Grecia, Malta, Albania e Spagna). Insomma, bisognerebbe davvero impegnarsi IL MINIMO per non ottenere un altro "nul points" e non dico qualificarsi ma almeno scampare l'ultimo posto.
Guardando gli altri Paesi, sembra essere un dominio assoluto del Mediterraneo e del voto di diaspora mediterranea, con Svizzera ed Austria che potrebbero premiare fortemente la proposta albanese. Attenzione ad Israele, che pur portandosi dietro TUTTI i detrattori possibili ed immaginabili riuscirebbe agilmente ad infilarsi nei dieci finalisti, soprattutto se la proposta (che già sappiamo sarà eseguita in ebraico) si rivelerà come fortemente identitaria e "sentita".
La semifinale sembra nel complesso più debole rispetto alla prima e potrebbe finalmente essere l'occasione buona per Lettonia e Georgia di qualificarsi dopo tanti tanti anni, e se in Lettonia ci sono con Dons i presupposti per una potenziale top 10 in stile "Bridges" (top 5 alle giurie, bottom 10 al televoto) sono curioso di vedere cosa faranno in Georgia visto che ci sono delle vampate nelle scommesse, verosimilmente dovute a determinati eurofan scommettitori che sono stati convocati da GPB per valutare i brani scritti ed inviati per Nutsa Buzaladze.
È anche vero però che l'anno scorso ci furono determinate vampate sempre indirizzate verso la Georgia e si sono risolte come dei nulla di fatto, arrivando ultimi nel 2022 e dodicesimi nel 2023. I Paesi che secondo me passeranno da questa semifinale sono Armenia, Belgio, Estonia, Georgia, Israele, Lettonia, Danimarca, Grecia, Norvegia e Paesi Bassi.
Ovviamente con sole sei canzoni, tra cui una neanche partecipa alle semifinali essendo il brano francese, è tutto molto prematuro, ma il rischio è che la situazione sia verosimilmente analoga a quella del 2023 con il block voting più preminente che mai e che potrebbe rendere la gara più prevedibile del solito (come l'anno scorso in cui il 95% dei qualificati fu azzeccato dalle varie agenzie di scommesse).