100 giorni a Eurovision 2023, la situazione

Mancano cento giorni al nove maggio, e se un qualunque altro blog musicale farebbe questo countdown per pubblicare la canzone di Liberato io lo faccio perché il 9 maggio inizierà la 67° edizione dell'Eurovision Song Contest, che eccezionalmente si terrà a Liverpool in Regno Unito.

Ma che cosa sappiamo fin'ora? E che cosa ci aspetta nelle prossime settimane? Vediamo insieme.

Tre nazioni su 37 hanno già scelto il brano e l'artista con cui parteciperanno a Liverpool, ovvero l'Ucraina con i Tvorchi, l'Albania con Albina e la famiglia Kelmendi (avete letto bene, un'intera famiglia schierata per un intero Paese) ed infine il Belgio di Gustaph. Le recensioni su questi brani giungeranno come l'anno scorso quando anche altri Paesi avranno rivelato i propri brani altrimenti pubblicherei 30 articoli cortissimi.

Cinque invece sono i Paesi che hanno rivelato le proprie scelte interne senza rivelare il brano, ovvero Noa Kirel per Israele (annunciata a LUGLIO, la cui canzone si intitola "Unicorn" ed è realizzata dal dream team israeliano), Mia Nicolai e Dion Cooper per i Paesi Bassi con un brano scritto da Duncan Laurence, La Zarra per la Francia che vince il premio per il miglior nome d'arte di sempre, Andrew Lambrou per Cipro e infine i Joker Out per la Slovenia (sui quali ho aspettative altissime e che presenteranno il brano il prossimo 4 febbraio). Domani o dopodomani dovrebbero essere annunciati i rappresentanti dell'Austria.

Il prossimo 31 gennaio si terrà il temuto Allocation Draw, nel quale le sorti di moltissimi Paesi potrebbero già essere delineate. Difatti quest'anno non ci saranno più le giurie nelle semifinali come negli anni dal 2010 al 2022, ma i dieci Paesi semifinalisti saranno decretati dal solo televoto (con una giuria di backup) e da una nuova, insolita e non necessaria, componente di voto, ovvero quella del Resto del Mondo che varrà solo un set di voti e si potrà votare con carta di credito.

Poi si entrerà nel mese di febbraio, e febbraio per gli eurofan significa una cosa soltanto: Finali nazionali a propulsione.

In ordine cronologico avremo le canzoni di Irlanda (3 febbraio), Spagna, Slovenia e Norvegia (4 febbraio), Repubblica Ceca (7 febbraio), Danimarca, Croazia, Lettonia, Malta, Estonia, Romania e Italia (TUTTE quante l'11 febbraio), Lituania (18 febbraio), Finlandia e San Marino (25 febbraio), Polonia (26 febbraio) e Georgia che sceglierà soltanto l'artista il 2 febbraio ovvero il vincitore di The Voice of Georgia.

Poi ci sono alcuni Paesi con le loro selezioni a marzo, tra cui la Germania (3 marzo), l'Islanda, la Moldavia e la Serbia (4 marzo) ed infine Svezia e Portogallo (11 marzo). Siamo dunque arrivati a un totale di 25 canzoni, e dunque le restanti 12 verranno rivelate verosimilmente tutte a marzo per creare un presunto hype (e magari floppare in semifinale perché tanto del vostro brano a nessuno importa, soprattutto parlo di Israele che ha già detto di voler annunciare a marzo nonostante tra poco è passato un anno dalla sua annunciazione come rappresentante israeliana).

Verosimilmente la settimana dopo o quella dopo ancora inizieranno i lavori per la costruzione del palco, nella speranza che sia un palco funzionale che non riporti problematiche relative a soli cinetici di qualunque tipo. Tutto quello che quasi spero è un ledwall banalissimo, perché tanto è ciò che piace agli eurofan, che oltre a essere razzisti della peggior specie sono la peggior specie di conservatori che possa esistere, fosse per loro parteciperebbero sempre le stesse tipologie di cantanti (rigorosamente tutte donne) con la stessa tipologia di canzoni (ballatona melodrammatica noiosa o uptempo sbatticulo) e con le stesse tipologie di staging (quattro ballerini o da sola sul palco banale e senza personalità).

Quello di cui non si sa ancora niente sono i biglietti, ma tanto sono già due anni che rendono noti i prezzi ad Aprile, quindi non mi stupirei se anche quest'anno dovesse essere così, con buona pace degli eurofan che si lamentavano di "lazy Italian organisation" e che ora casualmente non stanno parlando di "lazy Brits" (si, se non si è capito ce l'ho a morte con gli eurofan, quelli della peggior feccia, che finalmente staranno alle loro casette senza sala stampa, senza biglietti e senza infettare un mondo bellissimo come quello dell'Eurovision).

E questo è quanto per questo articolo, a breve inizierà Sanremo e voglio godermi ogni giorno di questo 73° Festival, sebbene il rischio di frantumarsi sia dietro l'angolo e alcune crepe le si possono già vedere in diverse cose, tra cui Amadeus che terrorizzato dall'assicurato calo di ascolti rispetto all'edizione monstre del 2022 ha intenzione di finire oltre le 2 tutte le serate.