Eurovision Song Contest 2022: le canzoni (parte 3)
SAN MARINO – Achille Lauro – Stripper
Avete letto bene, Achille Lauro rappresenterà San Marino all’Eurovision 2022, non credevo avrei vissuto talmente tanto da poter assistere a quest’evento.
Il brano non è neanche malaccio, è una versione indebolita di Insuperabile di Rkomi, ma che potrebbe tranquillamente fare la sua bella figura all’Eurovision, soprattutto in una semifinale debole come la seconda. Rivedremo per la terza volta di fila San Marino in finale senza nessun dubbio, anche se purtroppo l’Italia non potrà votare Achille Lauro nella seconda semifinale.
Ci sono voluti quattordici anni e molteplici eliminazioni in semifinale per far capire a San Marino che basterebbe attingere all’immenso panorama musicale che la musica italiana può offrire (anche senza scegliere grandi nomi come Achille Lauro) per avere risultati dignitosi invece che subappaltare tutto da svedesi e turchi a caso. 6.9/10
P.S. Io comunque tifavo per Alessia Labate
MALTA – Emma Muscat – Out of sight
Ecco un’altra cantante che ha avuto un discreto successo in Italia, anche grazie alla partecipazione ad Amici 17. Il brano era letteralmente l’unico che si salvava dal mare di canzoni anonime che era la finale nazionale maltese, forte anche di essere l’unico brano con una buona produzione alle spalle (se ascoltate certe canzoni sembra siano prodotte in un garage per quanto sono amatoriali).
Il problema è che Out of sight è comunque una canzone senza infamia e senza lode, e che non capisco davvero perché la Warner abbia voluto presentarsi con quello che, per quanto ben eseguito, resti un avanzo di cassetto. Confido nella riserva di Emma di proporsi con un altro brano, decisamente migliore di questo.
Non è un caso che la 23enne maltese abbia voluto pubblicare un singolo in italiano lo scorso novembre e che questo singolo duri poco più di tre minuti. Restiamo in attesa di successive novità e aggiornamenti. 6/10
AUSTRALIA – Sheldon Riley – Not the same
Lui è bravo a cantare, davvero molto bravo, specie per un brano difficile come Not the same. Ma il problema qui è sia l’interpretazione, che trovo finta ed esagerata oltre ogni limite ed il brano in sé che trovo davvero vuoto, scivola addosso come l’olio senza lasciare granché.
Molti la stanno paragonando a The Sound of Silence, il brano che nel 2016 portò l’Australia a sfiorare la vittoria con una talentuosa Dami Im. Ma io non vedo nulla che possa ricondurre a tale brano, se non che in entrambi i casi siamo di fronte a ballad ben prodotte, ma l’Australia avrà bisogno di un sostegno più enorme del solito dalle giurie, dato che prevedo un mezzo tonfo al televoto.
Se tanto mi dava tanto avrei preferito di gran lunga che partecipassero i Voyager oppure Jaguar Jonze, che sono risultati come i vincitori di televoto e giurie rispettivamente. 7.25/10
FINLANDIA – The Rasmus – Jezebel
Tornano a distanza di anni i The Rasmus, noti anche come “quelli di In The Shadows” a cui probabilmente andrà il plauso di un’Italia che sta vivendo una specie di revival degli anni 2000 in tutto e per tutto. Jezebel parla di una donna menzionata nella Bibbia, ed è dedicato a tutte (e tutti) coloro che necessitino di affermare la propria indipendenza ed i propri ideali al di sopra del tenore di questi ultimi anni in cui anziché esaltare le eccellenze di ognuno si preferisce omologare tutti quanti ai livelli della mediocrità.
Il brano si lascia ascoltare, è molto gradevole ed andrà molto facilmente in finale pur essendo nella semifinale più ardua (la prima), ma il frontman Lauri deve assolutamente curare l’esibizione vocale, che durante l’UMK ha fatto acqua da tutte le parti, salvo riprendersi alla fine, quando si è tolto quell’imbarazzante accappatoio giallo.
Ultima nota, faccio parte dello stesso gruppo pilifero di Lauri, pertanto non riesco a non guardare la sua stempiatura che avanza prorompente, pensando al sottoscritto che subirà la stessa sorte ma molto prima dei 43 anni, ovvero l’età del frontman dei The Rasmus. 7.35/10
GRECIA – Amanda Tenfjord – Die Together
Non posso ancora dire molto sul brano, soprattutto perché non è stato ufficialmente rilasciato. Ufficiosamente invece sì (emoji della luna piena sorridente). È una specie di segreto di Pulcinella che il brano di Amanda Tenfjord sarà proprio Die Together, che ha imperversato sotto forma di demo all’interno del fandom.
Basandomi solo su questa demo ho altissime aspettative, soprattutto perché abbiamo a che fare con un genere che non ha mai preso così tanto all’Eurovision, ovvero quello della ballata nordica.
Amanda è greca solo di nascita, ma ha vissuto per tutta la vita ad Alesund in Norvegia, ed il sapore scandinavo di questo brano e dei suoi precedenti lavori si sente eccome. Ciò che viene fuori è una dolce ballata che accarezza lentamente i pensieri e permette di entrare in un mondo a parte, cullati dalla voce soave e melodiosa di Amanda.
L'emittente greca ERT ha voluto giocare molto pesante quest’anno, per questo ho ragione di pensare che ci si ritrova seriamente dinanzi alla seconda entry insieme alla Norvegia (guarda caso) che potrebbe mettere i bastoni tra le ruote a Mahmood e Blanco ed alla possibilità dell’Italia di bissare il proprio risultato. 8/10
PAESI BASSI – S10 – En Diepte
Da quando S10 fu annunciata ero davvero molto scettico circa la musicalità dell’olandese, non propriamente una lingua elegante e di facile comprensione, gli stessi inglesi hanno l’idiom “double Dutch” come equivalente dell’italiano “Sembra che parli arabo”.
Invece credo di aver trovato grazie a lei la mia preferita di quest’anno. Il brano è così delicato quanto struggente, il testo è forse il migliore di quest’anno, lei interpreta tutto quanto con sincerità e senza essere finta. Non andrà in top 10 perché non è un brano immediato, però spero riesca ad ottenere un risultato migliore di quello che temo. 8.35/10
GERMANIA – Malik Harris – Rockstars
In una finale nazionale a dir poco terribile per la qualità delle canzoni, almeno ha vinto una delle due canzoni quantomeno degne di avere tale nome. Lui è bravo a cantare, ma il brano è davvero insipido, passa senza lasciare alcuna traccia e dopo averla ascoltata una volta la si è già dimenticata.
Nonostante ciò, ritengo comunque ci sia di peggio quest’anno, e che non meriti l’ultimo posto come molti sostengono (ma non merita neanche di arrivare in top 15). 5.5/10