Eurovision 2023, le canzoni (parte 4)
Mancano pochissimi giorni e tutte le canzoni per l'Eurovision 2023 saranno rivelate, vediamo insieme questa quarta tranche di brani e artisti.
Paesi Bassi – Mia & Dion - Burning daylights – 6.6/10
Dopo tutto l’hype che avevano creato intorno a questo duo minimo minimo mi aspettavo la nuova “Calm after the storm”, ma così non è stato. Il brano è gradevole, non reinventa la ruota e immagino sarà anche ben eseguito, ma non ci trovo niente e dico niente di interessante. In una semifinale come la prima non li do neanche così scontati per la finale, ma qualora ci arrivassero li immagino a metà classifica con un centinaio di punti alle giurie e poche briciole al televoto.
Cipro – Adam Lambrou – Break a broken heart – 5/10
Non so se sono io che sto invecchiando e non riesco a comprendere la musica, ma seriamente agli eurofan sta piacendo questa midtempo mediocre, banale, insulsa e risentita mille volte? Faccio tantissima fatica a ricordarmela e dovrò fare come Alex in Arancia Meccanica per restare sveglio. Detto ciò lui è un bravo cantante e in una semifinale in cui votano anche Australia (Adam è nato e vive in Australia) e Grecia lo vedo agilmente in finale.
Germania – Lord of the lost – Blood and glitter - 7.8/10
In una finale nazionale che si stava rivelando l’ennesima farsa per premiare lo scappato di casa del momento è intervenuto il televoto salvando tutto quanto. Una scelta del genere è una scelta contemporanea, che abbraccia un genere popolare in Germania e in generale nel Nord Europa e che si distacca parecchio da ciò che potrebbero essere eventuali paragoni con i Maneskin. Non lo trovo un brano fortissimo in sé, ma è ciò che serve alla Germania per uscire dagli ultimi tre posti in cui si è adagiata dal 2015 all’anno scorso fatta eccezione per il 2018, e magari è la volta buona che all’ultimo posto non ci sarà una Big.
Moldavia – Pasha Parfeni – Soarele si luna – 8.15/10
Lui va dritto al mio primo posto della classifica, un brano fortemente identitario come ci ha abituati negli ultimi anni la Moldavia, in rumeno ed eseguito alla perfezione. Sono contentissimo di questo ritorno, dal momento che ho apprezzato il suo brano anche nel 2012, non so se basterà tutto quanto per arrivare in top 10 ma una top 15 è abbordabilissima e per la Moldavia andrebbe comunque bene visto che è dal 2017 che è in grado di organizzare le nozze con i fichi secchi.
Islanda – Diljia – Power – 6.65/10
Nel Songvakeppnin, la selezione nazionale islandese, c’erano davvero tanti bei pezzi che purtroppo sono stati eliminati nelle semifinali e dunque si è cercato in qualunque modo di salvare il salvabile. Il brano non è la botta di originalità del millennio ma è cantato molto bene, soprattutto considerando l’inesperienza della cantante. Non credo giocherà per le posizioni alte della classifica ed anzi direi anche che rischia l’eliminazione in semifinale, ma di sicuro hanno fatto la miglior scelta possibile tra quelle disponibili
Serbia – Luke Black – Samo mi se spava – 6.9/10
Ho dovuto ascoltarlo più volte per apprezzare questo brano e devo dire che non è niente male, mi piace come la Serbia abbia voluto prolungare la sua tendenza con i brani alternativi e particolari. Luke Black lo conosco da anni e non mi sarei mai aspettato di vederlo all’Eurovision, sono molto contento per lui ma deve mettersi adesso a lavorare sulla performance perché c’è il rischio enorme che risulti tutto troppo confusionario, ed è un rischio che in una semifinale in cui solo cinque vengono eliminati non si può correre.
Svizzera – Remo Forrer – Waterguns – 5.3/10
Per quanto mi riguarda sono venti passi indietro rispetto a tutto quello che la Svizzera ha proposto negli ultimi cinque anni. Non si può obiettivamente cantare “I don’t wanna be a soldier” se sei svizzero nel periodo storico in cui stiamo vivendo, lo trovo seriamente ridicolo. Lui è molto bravo, ha una voce solidissima prestata ad una canzonaccia anonima e mediocre che in una semifinale di solo televoto rischierà tantissimo di non passare in finale. E dire che fino all'anno scorso pensavo che la Svizzera volesse vincere l'Eurovision...
Israele – Noa Kirel – Unicorn - 6.5/10
Avevo aspettative discretamente alte, pur partendo leggermente prevenuto nei confronti del genere solito di Noa Kirel, un pop uptempo di facilissima presa che l’ha portata in palmo di mano dagli eurofan da quando è stata annunciata a luglio dell’anno scorso. Eppure, ciò che ne è venuto fuori è un pastrocchio a dir poco raccapricciante, seppur ben prodotto.
Parte come una ballad moderna, parte un crescendo in cassa a 4/4 per poi cadere in un drop super tamarro e concludersi con una sonorità identica a “Kill this love” delle Blackpink. Preannuncio un’esibizione super sassy che scimmiotterebbe l’Ariana Grande di qualche anno fa, che d’altronde è il target a cui Noa Kirel ha sempre puntato, ma ho diversi dubbi sul fatto che lei dovrà cantare tutto quanto live e in altre occasioni di coreografia lei non ha mai cantato senza l’ausilio del playback.