Sanremo 2024, l'elenco dei Big
Il grande giorno è arrivato, durante il TG1 dell'una il direttore artistico Amadeus ha finalmente svelato le carte e disciolto ogni dubbio sui cantanti in gara.
Quest'anno molto più che l'anno scorso e molto più che negli anni prima ancora si è voluto cercare di accontentare tutti quanti il più possibile, aprendosi ad un considerevole cast di ben 27 (!!!!) nomi partecipanti, cui si aggiungeranno tre giovani che se finiranno al di sopra del venticinquesimo posto lo vedranno come un successo. Tutto sommato difficilmente cast antecedenti ad Amadeus sono stati sulla carta così forti, e quasi quasi mi viene da dire che mi dispiace per chi verrà dopo di lui. Vediamo insieme chi gareggerà tra i big
Fiorella Mannoia (u.p 2017): Un ritorno che sinceramente non mi aspettavo e che un po' mi preoccupa, non tanto per le possibilità di vittoria quanto per lei come persona. Sicuramente una fetta di pubblico la apprezzerà tantissimo, ma i vari "esperti" che la stanno candidando alla top 5/vittoria dovrebbero anche dare a Cesare quel che è di Cesare e riconoscere che il Festival del 2017 era dieci volte (ad essere buoni) meno competitivo di quello di oggi e che era un Festival che pur essendo scritto nella pietra e narrato appositamente per lei alla fine neanche è riuscita a vincere. Sono contento di rivederla in gara, ma musicalmente potrebbe aver detto tutto quello che doveva dire
Geolier (esordiente): L'unico nome che darei per scontato nella cinquina finale ora come ora, non è un genere che ascolto e non è un rapper che ascolterei con piacere ma sicuramente potrebbe portare un brano molto più accessibile per Sanremo (speriamo non una ballatina inutile) e qualora il brano non fosse all'altezza c'è sempre l'opzione stampa e giuria delle radio che potrebbero coalizzarsi contro la sua vittoria. Intanto il numero uno attuale della musica italiana è a Sanremo, con già cinque milioni di copie in saccoccia, e non è una cosa che qualcuno al di fuori di Amadeus forse sarebbe stato in grado di fare.
Dargen D'Amico (u.p. 2022): Altro nome che non mi aspettavo ritornasse, e preparatevi perché per molti sarà così, ho il timore che difficilmente riuscirà a fare una "Dove si balla 2.0" anche perché lui è stato in grado di andare bene alla lunga grazie al sostegno in radio, ma a Sanremo rischierebbe di fare come Colapesce e Dimartino che dopo l'iconica Musica Leggerissima non sono riusciti a replicarsi con Splash (pur essendo ugualmente iconica).
Emma (u.p. 2022): Non mi aspettavo un ritorno così di botto dopo appena due anni dall'ultima volta (nella quale erano passati dieci anni dall'ultima ancora), ma evidentemente Emma ha capito molto bene come sfruttare il proprio pubblico e la propria fama. Ho i miei dubbi che possa riuscire ad entrare in top 5 specie con la concorrenza spietata di quest'anno, però in bocca al lupo a lei.
Fred De Palma (esordiente): Uno di quei pochissimi nomi di cui avrei volentieri fatto a meno e la cui assenza ogni anno mi ha provocato lunghi sospiri di sollievo. Dopo il boom assoluto delle due hit estive nel 2018 e 2019 è rimasto sulla cresta l'anno dopo con Paloma per poi perdersi un po' per strada. Mi sembra uno di quei nomi che sulla carta possono essere forti e mobilitanti ma nella realtà dei fatti non smuovono più di tanto, un po' come Rkomi nel 2022 ed Elodie nel 2023, prevedo una mobilitazione di tutte le badanti sudamericane.
Angelina Mango (esordiente): Sono contento di vederla partecipare a Sanremo, ma ho il terrore che in un anno come questo rischi tantissimo di passare completamente inosservata. Spero che non si presenti con una ballad come fanno tante soliste donne (specie quelle che vengono da Sanremo) e che possa presentare un pezzo che faccia scuotere tutto l'Ariston e magari anche la Malmo Arena se le va davvero tanto bene. Il suo grande vantaggio è di poter contare nonostante la giovane età su di un pubblico più trasversale di quanto si pensi, dai più piccoli ai più anziani che hanno il ricordo vivo del papà in loro.
La Sad (esordienti): Li conoscevo poco se non per un singolo realizzato con Naska. Sono un bellissimo progetto e sono davvero tanto ma tanto felice che abbiano scelto di debuttare a Sanremo per far conoscere un lato underground della musica italiana che spesso e volentieri viene ignorato o snobbato (per non dire boicottato). E spero che sia solo l'antipasto per avere Naska l'anno prossimo, anche se visto che non ci sarà Amadeus ho i miei forti dubbi.
Diodato (u.p. 2020): Secondo gli eurofan è il candidato numero uno alla vittoria sia perché abbiamo già incoronato ben due vincitori che avevano precedentemente vinto che perché sarebbe un modo bellissimo di dargli ciò che il Covid-19 tre anni fa gli ha rubato. Io sarei contentissimo di rivederlo, ma trovo che sia difficilissimo che con il regolamento di oggi possa effettivamente non solo vincere ma anche solo piazzarsi bene con dei nomi del genere, se si considera che nel 2020 al televoto arrivò solo quinto e fu spinto nella finale a 3 dalla stampa, che nel 2024 avrà un ruolo ben più marginale di quello che avrà il televoto.
Il Tre (esordiente): Non ho molto da dire in merito, ho ascoltato qualcosa ed è la versione 2.0 di Mr. Rain, peccato che Mr. Rain sia già in gara
Francesco Renga & Nek (u.p. 2021 e 2019): Era una delle coppie telefonate tra i rumor di questi ultimi mesi. Ho i miei dubbi che un duo del genere possa ancora poter dire qualcosa nell'anno domini 2024, soprattutto visto il mezzo flop dei concerti quest'estate e che nonostante dei pezzi discreti negli ultimi anni da parte di Nek non sembra che siano destinati ad andare chissà quanto in alto. E spero che viste le simpatie di entrambi nei confronti di questo attuale governo non abbiano un brano ruffiano o cafone che strizzi l'occhio al 26% del 64% di chi è andato a votare (e dunque del 14% del Paese reale)
Sangiovanni (u.p. 2022): Probabilmente mi dovevo aspettare una corsa ai ripari anche da parte di Sangiovanni, soprattutto dopo che si è dovuto affidare a Mr. Rain per esistere nel 2023 visto e considerato che dopo Farfalle e dopo Malibù è letteralmente sparito da ogni dove. Assurdo come il nome più di successo di Amici degli ultimi dieci anni (ad esser buoni) si sia bruciato in appena due anni, spero che perlomeno abbia un pezzo che ricalchi grosso modo qualcosa di scoppiettante come Farfalle altrimenti il rischio flop è dietro l'angolo
Alfa (esordiente): L'aveva desiderato così tanto quel palco, e dopo addirittura una data al Forum di Assago finalmente è arrivato anche Alfa a Sanremo. Non sono un suo grandissimo fan, ma gli voglio troppo bene perché mi sembra davvero un ragazzo a modo ed è stato l'unico insieme a Myss Keta a credere nelle potenzialità degli artisti eurovisivi, perché nonostante non gli venga riconosciuto, è esclusivamente grazie a lui se "Snap" è diventata famosissima in Italia. Temo che dovrà vedersela in una gara tra giganti e che quindi rischi di rimanervi spiaccicato, ma credo che per lui sia più importante essere arrivato finalmente a Sanremo
Il Volo (u.p. 2019): Ne parlavano in lungo e in largo da diverse settimane ed alla fine sono davvero ritornati. Se porteranno ancora una volta qualcosa di estremamente tedioso come fu Musica che resta prevedo un andamento abbastanza classico, ovvero possibile boom al televoto (dimenticate forse che nell'ultima serata rubarono parecchi punti a nientemeno che ULTIMO?) con consequenziale tarpamento di ali da parte della stampa e delle radio. Eppure sapevano dall'estate che la demoschifica l'avrebbero tolta, perché tornare a Sanremo e togliere ancora una volta punti a chi li merita?
Alessandra Amoroso (esordiente): 15 anni di carriera, dischi di platino su dischi di platino macinati ed un'insolita reticenza a leggere lettere e contenere le proprie deiezioni, lei è questa direbbero i suoi fans sfegatati (e come dar loro torto). Non è una cantante che stimo particolarmente, né per le sue canzoni né tantomeno per la sua voce, ma se è arrivata anche lei ad "abbassarsi" al livello di Sanremo vuol dire che qualcosa da dire ce l'ha ancora, e dubito che sia qualcosa di non competitivo.
Gazzelle (esordiente): Si tratta di uno di quei nomi che in un angolino del mio cuore avevo sempre sperato che prendessero in considerazione di poter andare a Sanremo (molti di questi sono già andati nell'iconica edizione del 2021), e sono davvero contentissimo di vedere un nome come Gazzelle a Sanremo. Ho bisogno di una sua rock ballad che mi faccia piangere tutte le lacrime che ho in corpo perché come riesce lui a dilaniarmi l'anima ogni volta che lo ascolto nessun altro può.
Negramaro (u.p. 2005): Decisamente IL colpaccio di Amadeus, una band che festeggia nel tempio della musica italiana i propri vent'anni di carriera, quello stesso palco che nella loro unica partecipazione li rigettò. Che strana la vita, da essere eliminati quasi subito a divenire i probabili vincitori di Sanremo 2024. Spero soltanto che abbiano tirato fuori un po' di cazzimma, perché da fan dei Negramaro mi dispiace vedere come brancolino un po' nel buio quanto a nuova musica, tant'è che non azzeccano un brano da "Una storia semplice" (2013).
Irama (u.p. 2022): Un ritorno che secondo me non aggiunge né toglie niente a questo cast già di per sé elefantiaco, nonché l'unico di questo cast ad essersi fatto la bellezza di QUATTRO festival in sei anni. Forse non ha ancora capito che se nel 2022 non arrivò in top 3 fu principalmente per colpa della cover di Grignani. Ho i miei dubbi che questa partecipazione possa ancora dirgli bene e farlo arrivare nella cinquina finale soprattutto perché quest'anno si dovrà spartire la quota ruffianaggine e gigioneria con Mr Rain ed Il Tre, e sarà una bella sfida.
Rose Villain (esordiente): Ignorando la polemica stupida di queste ultime ore, tanto se non hanno squalificato Madame l'anno scorso non faranno niente neanche qui, sono contento che Rose Villain partecipi, spero con un brano all'altezza delle aspettative perché c'è un forte bisogno di una rapper dall'immagine forte in un panorama in cui predominano principalmente uomini e lei mi sembra la giusta soluzione.
Mahmood (u.p. 2022): A malincuore è colui che di tutto il cast rischia di più, insieme a Ghali e Sangiovanni. Credo di aver capito che Amadeus volesse riunire i suoi vincitori nell'ultimo Festival, riciclando Marco Mengoni come co-conduttore e inghiottendo l'amaro no dei Maneskin, però si è dimenticato che Mahmood ha già vinto due festival, e otterrebbe un'attenzione mediatica (positiva e soprattutto negativa) molto al di sopra della media, e che se non sarà in grado di almeno compensare e soddisfare le attese con un brano valido, l'andare fuori top 10 è pressoché certo. Gli auguro in ogni caso tutto il meglio, e che cerchi di vivere l'esperienza nella maniera più serena possibile.
Loredana Berté (u.p. 2019): Un ritorno rock, senzadubbiamente, ma davvero un ritorno di cui sentivamo il bisogno nell'anno domini 2024? Tanto valeva scegliere altre cantanti un po' più agées ma che non andavano al Festival da tanti anni come ad esempio Marcella Bella (che bop il suo ultimo singolo mamma mia). Credo che sarà la shocking flop di quest'anno insieme a Fiorella Mannoia perché non avrebbe mai tutto l'hype creatole attorno rispetto al 2019.
The Kolors (u.p. 2018): Ammetto di essere un po' sorpreso di vedere i Kolors a Sanremo, perché se è vero che Italodisco ha spaccato è anche vero che ha spaccato un po' "a sorpresa" e che dunque probabilmente Amadeus li ha scelti perlopiù per la rinnovata popolarità che non effettivamente per il brano portato (ricordatevi che Stash smise di seguire Amadeus su Instagram dopo l'annuncio del cast del 2021). Sono in ogni caso contento di rivederli e spero di apprezzare il loro brano almeno la metà di quanto ho apprezzato Italodisco, hands down il tormentone migliore dell'estate 2023.
Big Mama (esordiente): Ci doveva pur essere qualcuno che dovrà arrivare ultimo, e con mio sommo dispiacere penso che sia proprio Big Mama uno di questi nomi, un po' mi dispiace perché quel che fa lo fa anche bene promuovendo in maniera corretta il concetto di body positivity, ma sappiamo benissimo che con quello che è diventato oggigiorno Sanremo la popolarità pregressa di un artista è un fattore più che importante.
Ghali (esordiente): Mi fa male al cuore vedere un nome come Ghali in gara a Sanremo per rilanciarsi e non dichiaratamente per vincere come dovrebbe essere, purtroppo siamo il Paese che ha permesso a gente come Sfera Ebbasta di macinare stream dopo stream su Spotify quando Ghali aveva davvero tutto il potenziale per spaccare. Spero che abbia un pezzo forte come lo è stato "Good times", perché merita di fare davvero bene
Annalisa (u.p. 2021): Dopo aver dominato le classifiche di fine 2022 e di tutto il 2023 è finalmente giunto il suo turno di brillare a Sanremo e chissà, magari può davvero vincere tutto quanto e rappresentare l'Italia all'Eurovision. La mia sicurezza è che negli anni ha racimolato davvero tante delusioni e scelte sbagliate di gestione e dunque mi rifiuto di pensare che si presenti a Sanremo con l'ennesima ballatina generica, anche perché se c'è un anno in cui i favoriti potrebbero uscire con le ossa rotte molto più del solito è proprio questo. Spero che abbia un brano adeguato, d'altronde giunge in un anno in cui tante favorite donne sembrano destinate a spartirsi il premio.
Mr. Rain (u.p. 2023): Non mi dilungo più di tanto su di lui perché ho già parlato a febbraio di come la sua mossa paracula di portarsi i bambini sia stata quella che gli ha permesso insieme a Ultimo di rubare un posto in top 5 a Madame e a Giorgia con la differenza che perlomeno Ultimo è uno che pur non piacendomi riempie senza problemi alcuni gli stadi, Mr Rain riempie solo i "per te" di Instagram. Fossi in Amadeus vieterei di portarsi i bambini appresso, stratagemma OVVIO per cantare prima della mezzanotte e che ha rivelato tutta la sua "potenza" nella finale a cinque in cui è arrivato molto indietro rispetto a tutti gli altri ed era sostenuto praticamente solo dalla demoschifica che quest'anno fortunatamente non c'è più.
Maninni (esordiente): Lo conosco poco, ammetto, principalmente perché il batterista di mio fratello ha lavorato con lui e perché l'anno scorso a Sanremo Giovani aveva un pezzo molto gradevole. In un mondo giusto i baresi farebbero quadrato per spingerlo in alto allo stesso modo in cui i napoletani faranno quadrato per spingere Geolier altissimo, ma ho i miei dubbi che questo accadrà. In ogni caso auguro a lui di fare una bellissima esperienza e di non preoccuparsi troppo di un piazzamento al di sotto delle aspettative.
Ricchi e Poveri (u.p. 1992): Mi fa tanta tenerezza rivederli a Sanremo dopo che solo quattro anni fa avevano annunciato con tutti i crismi la reunion nella storica formazione a quattro che ha portato a great total of zero nuovi progetti se non una sfortunatissima partecipazione al Cantante Mascherato. Ora sono ritornati alla formazione a due con la dipartita della Occhiena e l'abbandono di questo mondo di Franco Gatti, restano sicuramente un nome fortissimo e spendibile in termini di nazionalpopolarità e checché se ne dica sono loro i più ascoltati su Spotify con ben 5,4 milioni di ascoltatori mensili.
Tirando le somme di questo cast mastodontico (e anche tra i giovani mi aspetto tantissima carne al fuoco per quanto riguarda gli inediti), devo fare i complimenti ad Amadeus per delle scelte azzeccatissime che riassumono un quinquennio ricco di successi e di veri e propri superbig dell'attuale musica italiana (e sottolineo ATTUALE), visto che qualunque altro direttore artistico non sarebbe stato in grado o non avrebbe avuto il coraggio di chiamare artisti come Blanco, Madame, Lazza, Marco Mengoni, Geolier e tanti altri all'apice assoluto del loro successo che hanno voluto davvero mettersi in gioco anziché presentarsi come ospiti o duettanti.
Mi piace tantissimo anche l'idea che ci siano davvero così tanti nomi importanti tutti insieme con il rischio di un piazzamento o un percorso scosceso che potrebbe regalare un piazzamento poco degno di rilevanza, e non riesco a pensare a nessun nome al di fuori forse di Geolier e Annalisa che possano agguantare concretamente la top 5 finale e giocarsi la vittoria, non mi stupirei se nei risultati del televoto vedremo tantissime cifre vicine allo zero virgola come già è accaduto nel televoto dell'ultima serata di Sanremo 2023.
Quanto al capitolo Eurovision non mi pongo particolari problemi, dal momento che penso ad almeno 15 nomi (e due-tre tra i giovani) che potrebbero farci fare un'ottima figura, anche perché con tutti questi nomi selezionati dubito davvero che ci troveremo davanti 27+3 pezzacci davvero brutti, se mi dovessero puntare una pistola alla tempia e chiedermi chi penso che possa andare direi un nome tra Annalisa, Negramaro e Angelina Mango ma staremo a vedere.
Con ogni probabilità già dai pre-ascolti dei giornalisti potremmo capire come voteranno stampa e radio e dalla composizione delle serate 2 e 3 potremmo capire le eventuali preferenze di narrazione di Amadeus (ad esempio la seconda serata di Sanremo 2023 era composta di nomi e di brani attualissimi e di reunion storiche come Articolo 31, Modà e anche Giorgia per certi versi).
Complimenti ancora ad Amadeus per delle scelte così, e ci vediamo a Sanremo