Eurovision 2023, la prova ufficiale della prima semifinale: il liveblogging

Report live da Liverpool • Dopo il Turquoise Carpet di ieri, eccoci entrati nel pieno di questa settimana dell’Eurovision 2023, che viene dopo una settimana di prove claudicante, tra disappunto e malcontento anche da parte di alcune delegazioni.

La stampa accreditata in presenza alla Liverpool Arena e quella accreditata online al Media Center è pronta per seguire il jury show della prima semifinale, una grande prova generale in cui le giurie avranno possibilità di esprimere le loro votazioni ma queste saranno utilizzate solo in caso di problemi tecnici del televoto. Difatti da quest’anno sarà solo la componente del televoto a determinare quali saranno i dieci Paesi di ogni semifinale che rivedremo questo sabato in Finale.

Ricordiamo inoltre che oggi proveranno anche i tre Big che hanno diritto di voto nella prima semifinale, ovvero Francia, Germania e Italia, per registrare un filmato che sarà presentato domani poco prima di annunciare i dieci finalisti. Questo per garantire ai Paesi già qualificati in Finale la medesima visibilità ottenuta dai Paesi che devono superare lo scoglio delle semifinali, e dunque per non giungere al pubblico del sabato in forma completamente inedita.

Vi ricordiamo che, purtroppo, per gli spettatori non autorizzati non è possibile assistere alla prova destinata alle giurie, in tv o in streaming online, poiché per regolamento è vietata qualsiasi ripresa delle esibizioni.

Eurovision 2023: la prova ufficiale della prima semifinale

21:12 – NORVEGIA – Alessandra Mele – “Queen of kings”

Rispetto ad altre prove Alessandra è meno tesa, canta con sicurezza per tutta la performance, modificando leggermente il ritornello finale e rendendolo più “parlato” (probabilmente per recuperare dopo l’acuto, eseguito molto bene). Sarà molto apprezzata dal televoto che permetterà alla Norvegia di raggiungere la sua sesta finale consecutiva, e chissà come reagirà il televoto italiano! DENTRO

21:16 – MALTA – The Busker – Dance (Our own party)

Un brano funk simpatico e gradevole all’ascolto, ma messo in scena in maniera troppo confusionaria. La simpatia del frontman è travolgente e trovo tutto sommato piacevole il tutto, ma non so se basterà per un passaggio in finale. FUORI

21:20 – SERBIA – Luke Black – Samo mi se spava

Rispetto alle prove e rispetto alla finale nazionale trovo l’esibizione di Luke Black più coesa e meno confusa, ma continuano ad essere tre minuti in cui accade di tutto e di più, premiate le atmosfere videoludiche ma potrebbero essere viste come “esagerate” da un pubblico più generalista, e rischiare dunque una mancata qualificazione (che a mio parere la Serbia non meriterebbe). IN BILICO

21:24 – LETTONIA – Sudden Lights – “Aijā”

Questo è uno dei miei pezzi preferiti di quest’anno, probabilmente quello che ho ascoltato di più nel pre-contest, e non posso che apprezzare la chimica dei componenti in gara. Il frontman interagisce con gli altri membri per poi dirigersi sul catwalk frontale in cui si lascia all’ultimo “don’t wake up” ed alla malinconica chiusura in acustica, che trovo la parte più suggestiva di tutto il brano. Ho il timore che non basterà per rivedere la Lettonia in finale, ma magari una fetta di pubblico apprezzerà una scelta più intima e dimessa. IN BILICO

21:31 – PORTOGALLO – Mimicat – Ai coração

Mimicat è un’artista a tutto tondo, e presenta un brano freschissimo che dopo due brani dal mood “pesante” è proprio quello che ci vuole. La messa in scena è più buia e spoglia rispetto al Festival da Cançao, ma la bravura di Mimicat e dei suoi ballerini riempie tutto quanto e coinvolge l’Arena intera! DENTRO

21:39 – IRLANDA – Wild Youth – “We are one”

Dai movimenti al microfono pare inizialmente che il frontman abbia problemi di ritorno, ma poi ci si rende conto che è tutta la resa vocale ad essere claudicante. Anche se leggermente abbassato di tonalità, il brano continua ad essere una montagna russa tra alti e bassi della performance. Alcune trovate ed inquadrature sono gradevoli, Conor O’ Donohoe cerca anche di coinvolgere l’Arena, soprattutto nella parte finale del brano, ma non so quanto potrà aiutare ciò. FUORI

21:44 – CROAZIA – Let 3 – “Mama ŠČ”

Datemi tre parole, e non quelle di Valeria Rossi:”MAMA KUPILA TRAKTORA”.
Oppure “Onaj mali psihopat”, a vostra scelta. DENTRO

21:47 – SVIZZERA – Remo Forrer – “Watergun”

Potrebbe sembrare quasi cinismo vedere la Svizzera cantare “I don’t wanna be a soldier”, ma la messa in scena realizzata dalla coreografa Sascha Jean-Baptiste è quanto di più efficace ci sia. Se più di una persona, con il solo televoto nelle semifinali, aveva dubitato di una Svizzera in finale con una prova del genere una quarta finale consecutiva (un record per gli elvetici) non è assolutamente da escludere. Remo Forrer è una spada vocalmente parlando. DENTRO

21:51 – ISRAELE – Noa Kirel – “Unicorn”

Saranno pur tre canzoni al prezzo di uno, ma Israele sa come inscenare una performance visivamente accattivante, ed anche Noa Kirel dà una discreta prova vocale, seppur con delle sbavature. Continuano a sollevarmi dubbi due cose: il dancebreak finale, che seppur eseguito alla perfezione spezza in maniera quasi “aggressiva” la costruzione dei due minuti che lo precedono, e il faccione di Noa Kirel sul ledwall mentre due unicorni corrono verso di lei. DENTRO

21:55 – MOLDAVIA – Pasha Parfeni – “Soarele si luna”

Ancora una volta la Moldavia propone uno scorcio della sua cultura, il cantautore moldavo è accompagnato da due coriste e da un nano che suona, con il quale lo stesso Pasha interagisce. Vocalmente mi è parso un po’ impreciso, dovuto forse anche alla tensione, ma tutto sommato la performance è portata a casa, ed anche il piazzamento in finale. DENTRO

22:02 – SVEZIA – Loreen -“Tattoo”

Si è detto e ridetto di tutto sulla performance di Loreen, diversa rispetto a quella del Melodifestivalen ed adattata al palco dell’Eurovision 2023, ma alla prova del nove quella portata a casa è una performance di livello e visivamente molto impattante. Le giurie in finale la ameranno (nonostante una telecamera un po’ troppo lenta ad andar via), bisogna vedere se il televoto la supporterà in egual misura, sicuro le pagherà il doversi necessariamente esibirsi dopo la pubblicità per preparare la performance. DENTRO

22:06 – AZERBAIGIAN – TuralTuranx – “Tell me more”

Il brano è piacevole nella sua semplicità, e nei giochi di telecamere effettuati sui due gemelli. La performance parte in bianco e nero per poi gradualmente acquistare colori tenui creando un’atmosfera a tratti “britannica”. Inutile dire che dopo le performance di Noa Kirel, Pasha Parfeni e Loreen si sciolgono come neve al sole. FUORI

22:11 – CECHIA – Vesna – “My sister’s crown”

Il messaggio di sorellanza del brano passa, ed è molto chiaro, ciò che mi solleva dubbi sono gli abiti rosa del complesso femminile. Vocalmente portano a casa una buona armonia nel loro insieme, resta il dubbio della finale per il grande problema che la Cechia ha dovuto subire negli anni, ovvero l’essere quasi sempre stata debole al televoto. IN BILICO

22:15 – PAESI BASSI – Mia Nicolai & Dion Cooper – “Burning daylight”

Dopo settimane di critiche piovute su questa insolita coppia, devo dire che alla fine dei conti fanno il loro, lasciando le note più alte a Dion. Mi dispiace che siano stati abbandonati a loro stessi dai medesimi autori che avevano pensato a loro come “la coppia perfetta per vincere l’Eurovision”. Non so se una performance del genere basterà per passare in finale, Mia e Dion rischiano di andare a far compagnia a Trijntje Oosterhuis. FUORI

22:19 – FINLANDIA – Käärijä – “Cha cha cha”

Accolto con un grande boato, Käärijä canta con grinta ed energia la sua “Cha cha cha” ballando a ritmo frenetico con i ballerini vestiti di rosa. Un deciso upgrade dell’esibizione vista all’UMK (che ha stravinto). Ha tutto il potenziale per essere il vincitore del televoto finale, bisogna capire se le giurie apprezzeranno abbastanza un brano così fuori dagli schemi. DENTRO
 

22:58 – FRANCIA – La Zarra – “Évidemment”

Luci puntate sulla cantante canadese ed altre luci che creano la giusta atmosfera per questo brano dal sapore squisitamente retrò. La Zarra dà un’ottima prova vocale, a metà performance svela il piedistallo sul quale è retta, di certo non soffre le vertigini! Continuo a trovare stucchevole la bandiera della Francia creata con i LED, ma questo non impedirà alle giurie ed al televoto di apprezzarla

23:06 – GERMANIA – Lord of the Lost – “Blood and glitter”

Dopo diversi anni di tentativi mal riusciti, la Germania propone finalmente qualcosa che ha un grandissimo riscontro nelle classifiche del Paese. Chris Harms interagisce con gli altri membri della band con forza, dando l’idea perfetta di una band coesa in cui tutti i componenti danno un loro contributo alla straordinaria performance di luci, fiamme e fuochi d’artificio. Headbanging a tutta forza!

23:12 – ITALIA – Marco Mengoni – “Due vite”

Dieci anni dopo, con tanta esperienza in più, Marco Mengoni si presenta sul palco accompagnato da due ballerini che rimbalzano su dei trampolini mentre cercano un contatto. Sarebbe quasi superfluo dire che a livello vocale Marco che inanella una nota dopo l’altra con precisione chirurgica, l’esplosione sul finale porta applausi scroscianti in Arena e in finale sarà anche meglio.