Eurovision 2024, l’intervista a Luna (Polonia)
Eterea e misteriosa, questa è l’immagine artistica di Aleksandra Katarzyna Wielgomas, nota con il nome artistico di Luna, che rappresenterà la Polonia all’Eurovision 2024 a Malmö, in Svezia. È stata selezionata internamente da TVP, e parteciperà al più grande concorso canoro internazionale con il brano “The Tower”, scritto da Aleksandra stessa e dagli autori inglesi Paul Dixon e Max Cooke, che narra del viaggio interiore intrapreso dalla cantante per raggiungere i propri obiettivi e la propria spokój (che in polacco significa proprio “tranquillità”, “pace interiore”). Luna ha raccontato del suo percorso musicale e personale in questa intervista a Cercomusica.
Come ti senti ad essere la rappresentante della Polonia all’Eurovision 2024 e di cosa parla “The Tower”?
Il mio brano parla di forza interiore, di costruire una torre ma non per isolarsi dal mondo quanto per affrontarlo dirimpetto con la giusta forza, e sono molto orgogliosa di essere la rappresentante polacca per quest’anno e con questo brano in particolare, che ho scritto lo scorso anno appositamente per l’Eurovision. Voglio dimostrare la forza di noi polacchi, che nonostante tendiamo a svalutarci possiamo superare tutto quanto e magari anche vincere l’Eurovision!
Che cosa ti aspetti da questa esperienza? Cosa stai provando o preparando nello specifico per l’Eurovision 2024?
Credo che questo sia un viaggio meraviglioso, che è la parte più bella di tutta questa esperienza, insieme ad avere l’opportunità di incontrare persone in tutte il mondo e di sentire i loro apprezzamenti nei confronti della mia musica. Credo non ci sia cosa migliore di questa all’Eurovision, non c’è occasione migliore per condividere e promuovere la nostra musica.
Come descriveresti lo stile musicale del tuo brano? Ci sono delle particolari influenze, anche di altri artisti?
È una canzone elettropop, mi sono ispirata tantissimo a Kate Bush, una delle mie cantanti preferite, soprattutto nel modo di cantare. Mi piaceva dare la sensazione di un brano aeriforme, quasi etereo, come i brani più famosi di Kate, mentre allo stesso tempo ho voluto prendere la parte più elettronica e “edificante” dagli Imagine Dragons.
E per quanto riguarda la performance che farai all’Eurovision 2024, ti ispirerai a lei oppure stai pensando ad altro?
In realtà per quanto riguarda la coreografia sto pensando a qualcosa di diverso, sto cercando di ricreare quello che era il pattern stilistico evocato nel videoclip di “The Tower”, ma in maniera più moderna e che rifletta il movimento degli scacchi che potete vedere anche nel videoclip.
Come vedi il tuo futuro e la tua carriera una volta che l’Eurovision sarà concluso?
Voglio vedere l’Eurovision non come un punto d’arrivo bensì come il tassello di partenza per un fantastico progetto corale. Sto lavorando al momento al mio secondo album, che sarà completamente in inglese e ho intenzione di pubblicarlo entro la fine del 2024. Vedremo cosa mi riserva il futuro, ma di certo sono pronta con tantissima nuova musica da farvi ascoltare.
In questi ultimi mesi ci sono stati dei cambi di guardia ai piani alti di TVP a seguito dei risultati delle elezioni. Come vedi ed immagini il futuro della Polonia all’Eurovision? Pensi che adesso sia un’idea più concreta il pensare che la Polonia possa ottenere il suo primo trofeo?
Ci sono stati tantissimi cambiamenti nel mio Paese, e non posso che essere felice che stiamo diventando un Paese più liberale e meno conservatore. Credo che sia anche un modo di avere più forza, ed io non posso che essere orgogliosa di essere la prima rappresentante polacca di questa “nuova era”, e spero che questo cambiamento alla base porti ad una spirale di buoni risultati.
Come definisci il tuo rapporto con la musica? È stata una tua amica d’infanzia o è stato un mezzo di espressione che hai conosciuto ed apprezzato come parte della tua vita?
La musica è stata sempre parte della mia vita, salvandomela più volte, anche in periodi in cui ho sofferto di depressione e di disturbi d’ansia. La possibilità di creare, di trovare una chiave di volta ai miei pensieri, è ciò che mi ha rigenerato volta dopo volta, oggi non potrei vivere senza musica.
Come pensi che la percezione dell’Eurovision sia cambiata in Polonia dopo la doppia vittoria allo Junior Eurovision Song Contest?
Credo che ci abbia insegnato a credere in noi stessi, è una cosa molto “polacca” di partire sfiduciati in qualcosa, ed è per questo che realizzare Gliwice 2019 e Varsavia 2020 è stato un grande momento di unione per tutti noi, adesso le nostre energie sono impiegate nel voler ottenere anche la prima vittoria nella competizione principale e chissà, magari ottenerlo anche quest’anno!
Cosa vorresti che il pubblico ricordasse di te e della tua performance una volta scesa dal palco?
Voglio che il pubblico si senta per tre minuti al di fuori di questo mondo, lontani dalle preoccupazioni, come se fossero sulla luna (sorride). Mi piacerebbe lasciare al pubblico questo senso di leggerezza, gioia e semplice felicità di aver ritrovato il proprio bambino interiore.
E qui la domanda viene spontanea, da dove deriva questo nome d’arte “Luna”?
Mi sono sempre sentita vicina alla Luna, sono una nottambula e preferisco passare il tempo apprezzando la luce delle stelle della notte che le ombre del giorno. Per questo ho sempre percepito questa connessione con la Luna, credo sia la mia migliore amica e colei che mi ha visto nei miei momenti migliori e peggiori.
In che modo credi che la percezione dei fan polacchi sia cambiata nei tuoi confronti?
Come ho già detto, è tipico di noi polacchi non credere in noi stessi e questo si ripercuote anche nei rappresentanti. Spero che la sfiducia che ho letto nei miei confronti possa cambiare con il tempo, che ascoltando la mia canzone le persone possano capire ciò che ho voluto trasmettere con essa. Il mio cuore è sempre una porta aperta per queste persone e dunque spero che con il tempo rivalutino le loro opinioni e possano fare il tifo per me.