Eurovision 2022, osservazioni sulla top 10 della Finale
Analizziamo in conclusione la top 10 di questo Eurovision 2022, prima di eclissarmi e concludere definitivamente con il mese di maggio l’argomento “Eurovision Song Contest” almeno per quest’anno!
10° posto – Subwoolfer – Give that wolf a banana - Norvegia (146 televoto +36 giurie = 182 punti)
Se prima dello show avevo immaginato i Subwoolfer contendersi potenzialmente un posto per il podio (almeno al televoto), con il senno di poi credo sia andata come doveva andare. Loro sono stati bravissimi, per carità, ma forse dopo diversi mesi avevano un po’ stancato? Non saprei, certo è che non si meritavano un piazzamento così basso ma se non hanno ricevuto neanche un 12 punti (e da loro me ne aspettavo una pioggia dalla Scandinavia) qualche problema c’è stato.
Comunque la Norvegia è ritornata in top 10 dopo solo tre anni, segno di un ottimo lavoro fatto sia con la selezione dei brani per il Melodi Grand Prix che da parte della delegazione norvegese che cerca in tutti i modi di spodestare dal trono la Svezia per il ruolo di “migliore nordica”. Per quanto mi riguarda già lo sono insieme alla Finlandia, dal momento che stanno cercando di potenziare e migliorare il più possibile la propria line-up al posto della Svezia che ha proposto anno dopo anno finali sempre meno memorabili (e quest’anno gli è andata bene che c’erano le giurie). 7.5/10
9° posto – MARO – Saudade, Saudade – Portogallo (36 televoto – 171 giurie= 206 punti)
Se ignoriamo la vittoria di Salvador Sobral nel 2017, questa di Maro è la prima canzone del Portogallo ad arrivare in top 10 dal 1996, e sono tanto, ma davvero tanto felice che questa “prima volta” sia avvenuta proprio in Italia. La performance di Maro non mi ha mai convinto del tutto, e questo spiega il posizionamento bassino al televoto complice anche di un brano non di facile presa, però ho sempre amato questa canzone e le emozioni che ha saputo trasmettermi.
Portare un brano della tradizione del fado nel 2022 è stato un potenziale rischio, ma Maro ha portato la vera essenza del Portogallo a Torino, e vivaddio che le giurie abbiano apprezzato questa autenticità. Spero davvero che sia l’inizio di una rivalsa del Portogallo che, insieme all’Islanda, trovo che sia il Paese più penalizzato dal concorso nonostante la qualità delle proposte. 8+/10
8° posto –Amanda Tenfjord – Die together – Grecia (57 televoto – 158 giurie= 215 punti)
Una delle pochissime performance che mi ha emozionato per davvero, per quanto in finale abbia avuto delle imprecisioni a livello vocale. Nel complesso però è una performance da cui la Grecia non può fare altro che essere soddisfatta anche se questo porterà ERT a malincuore a continuare la linea selettiva attraverso nomi che non siano appartenenti al mainstream greco, ma artisti che seppur bravissimi con la Grecia hanno a che fare solo con nome e cognome.
Nelle mie previsioni mi aspettavo questo stesso risultato, incluso l’oltremodo prevedibile flop al televoto, fortuna che le giurie hanno sorretto questo brano come hanno fatto con il Portogallo,il mio cuore non avrebbe retto ad un eventuale scenario in cui “Die Together” avesse fatto peggio della sceneggiata alla Antonello Falqui dell’anno scorso (la cui top 10 per me è ancora oggi un mistero). 8.5/10
7° posto – Zdob si Zdub & Fratii Advahov – Trenuletul – Moldavia (239 televoto – 14 giurie = 253 punti)
Premetto dicendo che il brano continua a non piacermi, ma che è indubbio che i tre minuti di “Trenuletul” siano tre minuti di spensieratezza eseguiti alla perfezione da due band che sanno il fatto loro. Sono stati aiutati tantissimo anche dal running order, che li ha piazzati dopo una serie di cinque ballate/mid tempo annichilendo tutto ciò che c’era intorno, Grecia inclusa.
Devono quasi ringraziare che ci sia stata l’Ucraina a fare piazza pulita al televoto dal momento che se non ci fosse stata l’Ucraina ed avessimo avuto 100% televoto sarebbe stata proprio la Moldavia a vincere l’Eurovision. E non immagino i salti di gioia che avrebbe fatto Martin Osterdahl a dover organizzare un Eurovision a Chisinau. Concludo dicendo che gli Zdob si Zdub entrano di diritto nella Hall of Fame eurovisiva per essere stati non solo il primo gruppo e i primi partecipanti a centrare tre finali su tre partecipazioni, ma anche gli unici ad essere finiti per tutte e tre le volte al lato sinistro del tabellone in tre decadi differenti. 9/10
6° posto – Mahmood & Blanco – Brividi – Italia (110 televoto – 158 giurie = 268 punti)
Ci sarebbe molto, ma davvero molto da dire sulla questione “Italia all’Eurovision 2022 che si tiene in Italia”, parto dicendo che non ho mai apprezzato lo scarso (per non dire inesistente) interesse da parte di entrambi limitatamente alla partecipazione. Dalla vittoria a Sanremo entrambi sembravano super felici di poter rappresentare l’Italia a Torino, Blanco aveva addirittura affermato che era felicissimo dello stage (che di base ha funzionato alla perfezione) ed era stata realizzata una versione di “Brividi” appositamente per l’Eurovision!
Poi è arrivato il momento delle prove ed è andato tutto quanto a scatafascio, personalmente ho rivisto passo dopo passo lo stesso percorso di Francesco Gabbani nel 2017 (ed infatti la posizione raggiunta è la stessa), Mahmood e Blanco hanno peccato di hybris e di sensazioni di poter fare tutto contro tutto e tutti. Entrambi sono giunti alle prove privi di qualunque energia a causa dei concerti a ridosso delle prove che potevano tranquillamente essere rinviati, ed il risultato sono state delle prove mortificanti.
Durante la settimana eurovisiva hanno invece tirato fuori delle performance paradisiache, quasi iniziavo a credere in una possibile doppietta o almeno a raggiungere il podio, salvo poi vedere una performance sabato ai limiti della decenza. Entrambi apparivano persi sul palco, si è persa tutta quella bellissima chimica delle prove precedenti (inclusa quella delle giurie del venerdì). Non mi soffermo neanche sul pessimo running order (ma qui è colpa del destino) che ci ha piazzati poco dopo la pubblicità o sullo spezzone di recap scelto (qui invece è colpa della delegazione).
Dopo aver parlato dei lati negativi, ecco che ora arrivano quelli positivi. Il grado di soddisfazione dell’edizione si vede anche in come le giurie degli altri Paesi votano il Paese ospitante, cui si unisce anche la validità sia del brano che dell’esecuzione, Mahmood e Blanco sono arrivati sesti ex-aequo nelle giurie con un record di punti che per una host entry non si vedeva dal 2013 (in cui ad ospitare era la Svezia, che però quell’anno fu affossata al televoto) ed un record di punti al televoto che mancava dal 2016 (sempre in cui era la Svezia ad ospitare)
Se a ciò si pensa che anche la Svezia nel 2016 era stata sorteggiata per nona e che i punti furono quasi gli stessi dell’Italia (quinto posto con 261 punti), tutto mi rimanda a pensare che l’Italia anche quando fa di tutto per “non vincere” peggio del sesto posto non fa. Questo checché se ne parli male è il chiarissimo segno di un’Italia che c’è, è più che presente ed a pieno titolo potrebbe quasi definirsi “la nuova Svezia” con tutti i pro e i contro. 7/10
5° posto – Konstrakta – In corpore sano – Serbia (225 televoto – 87 giurie= 312 punti)
Quando ho analizzato nel complesso questa canzone avevo detto che il mio più grande timore era che una proposta come questa passasse in secondo piano come “quella che si lava le mani”. Bene, indovinate quale commentatore ignorante ha fatto passare questo messaggio medesimo? Esatto, Cristiano Malgioglio.
Ed indovinate cosa pensa ora il popolino italiano medio che ha guardato questa performance per la prima volta? Che Konstrakta è “quella che si lava le mani”. Credo sia sufficiente per sostenere che dall’anno prossimo vorrei Malgioglio fuori dai piedi, punto e basta.
Parlando ora della performance di Konstrakta posso dire con grande piacere che non ho parole: tutto è stato eseguito alla perfezione, ogni cosa è stata studiata nel dettaglio e sono riusciti a sopperire alla lingua serba inserendo dei sottotitoli in inglese nei punti più salienti (proprio come fecero Ermal Meta e Fabrizio Moro a Lisbona, anche loro quinti come Konstrakta). Non mi stancherò mai di dire quanto questa performance, questo brano e quest’artista siano geniali sotto ogni aspetto. Nelle mie previsioni lei sarebbe arrivata quinta con più di 300 punti di cui almeno 200 al televoto, ed è arrivata quinta con 312 punti di cui 225 dal televoto. Per previsioni per eventuali schedine seguire la fila di destra, grazie. 10/10
4° posto – Cornelia Jakobs – Hold me closer – Svezia – (180 televoto – 258 giurie= 438 punti)
La Svezia ritorna ai piani altissimi della classifica come di consueto, e credo che stavolta lo faccia con grande sincerità ed onestà per quella che a mio dire è la canzone più bella portata dalla Svezia dal 2012. Il grande problema qui l’ho riscontrato nell’ostentazione svedese di dover riproporre paro paro l’esibizione ad un festival con un determinato palco in un altro festival con un palco completamente diverso. Andando a ritroso questo tipo di problemi si è verificato ogni anno tranne quando la Svezia ha ospitato il concorso, ciò mi porta a pensare che il problema non siano i registi dei Paesi ospitanti o le delegazioni brutte e cattive che vogliono sabotare la Svezia, ma che sia proprio la Svezia a non voler capire che non è copiando di pari passo un’esibizione l’effetto sia lo stesso.
Cornelia come personalità mi è piaciuta davvero poco, ha sempre fatto tante mosse e tanta scena per nulla, e forse è questo che mi fa storcere il naso per un piazzamento così alto insieme ad un record di punti per un brano che non è arrivato sul podio. Parlando invece della canzone, spero che la Svezia abbia appreso la lezione imparata dalla sconfitta di Anders Bagge al Melodifestivalen, ovvero che il pubblico svedese ed il cast deve cambiare approccio con il Melodifestivalen prima e con l’Eurovision poi. 7.5/10
3° posto – Chanel – Slo Mo – Spagna (228 televoto – 231 giuria= 459 punti)
Ok, questo è l’altro posto di cui non mi capacito. Parto dicendo che Chanel è stata fenomenale, un’esibizione di danza perfetta ed una sensualità degna di nota, ma è finita lì. Il brano è uno scarto di Jennifer Lopez (confermato dagli autori stessi), Chanel ha cantato solo le ultime due parole di ogni verso del brano lasciando il resto ai vocals registrati e l’intera performance rivisitata aveva una serie di cliché macchiettisti neanche noi avessimo portato Il Volo. Quindi ora mi chiedo, se la giuria nel 2015 ha azzoppato ogni velleità di vittoria dell’Italia perché il brano era “troppo italiano”, mi spiegate perché la stessa identica cosa non è avvenuta con la Francia di Barbara Pravi del 2021 e con Chanel quest’anno? Perché davvero che non so darmi una risposta.
Almeno ora gli spagnoli hanno avuto un podio che mancava da quasi 30 anni in patria, la speranza è che non si tratti di un unicum e che inizi finalmente una redemption era per la Spagna che negli ultimi anni è stata brutalmente massacrata e quest’anno magari han voluto fare un regalino dai piani alti avendo una proposta un minimo competitiva. 8.5/10
2° posto – Sam Ryder – Space Man – Regno Unito (183 televoto – 283 giurie= 466 punti)
Sono commosso, davvero. Sam Ryder ha fatto un vero e proprio miracolo con questo secondo posto, miracolo derivato non tanto dalla performance o dalla canzone (perfetti nella loro totalità) quanto per una BBC stanca ed annoiata che preferiva dare la colpa a fattori esterni (la guerra in Iraq dei primi 2000 o la Brexit) piuttosto che puntare il dito contro se stessa e contro il suo insulso commentatore e farsi un j’accuse ammettendo di aver proposto brani orrendi in passato.
Ed infatti non appena il commentatore Graham Norton è stato rimosso dal panel di esperti che selezionava il brano per l’Eurovision, unitamente alla voglia dell’etichetta Tap Music di imporsi sul mercato britannico con un potenziale superbig, ecco che giunge questo secondo posto a distanza di 20 anni dall’ultimo podio.
Sam Ryder ha brillato di luce propria su quel palco, ogni singola cosa ha funzionato (e in questo caso props to Marvin Dietmann che ha organizzato un ottimo staging dopo un curriculum terrificante di proposte cadute nel baratro a causa della sua direzione), e soprattutto Sam Ryder ha aperto un nuovo mondo per il Regno Unito nella speranza che anche qui il buon lavoro iniziato quest’anno prosegua. E qui sono decisamente più fiducioso che non con la Spagna. 10/10
1° posto – Kalush Orchestra – Stefania – Ucraina (439 televoto – 192 giurie = 631 punti)
Che la vittoria al televoto dell’Ucraina fosse scontata è presto detto, per quanto avrei preferito che l’EBU tentasse quantomeno di arginare questo boom piazzando l’Ucraina nei primi 5 in esibizione almeno per ridimensionare il potenziale risultato. Così come le giurie avrebbero potuto cercare di contenere un minimo l’ondata di punti invece di premiare con una sequela di 12 punti soprattutto ad Ovest (la solidarietà dei Paesi dell’Est all’Ucraina era scontata ma direi quasi necessaria).
Non penso che la vittoria dell’Ucraina non sia meritata, il brano funzionava molto bene già prima della guerra, è una vittoria di un brano in lingua e per la prima volta un brano rap vince l’Eurovision e soprattutto (in barba ai tanti idioti che hanno sparato idiozie negli ultimi giorni) l’Ucraina era data altissima tra gli scommettitori ancora prima che la guerra scoppiasse il 24 febbraio, quindi un sostegno di fondo e di base c’era e c’è sempre stato, semplicemente ora la gente (aka i filoputiniani e quelli che non hanno mai guardato un Eurovision in vita loro) sostiene a priori che la canzone sia brutta.
Tuttavia penso che se il brand dell’Eurovision ha sempre cercato in tutti i modi di affrancarsi dal titolo di “Contest politico”, quest’anno che più che mai doveva agire su questo fronte ha deciso di non farlo ed anzi, di virare nella direzione diametralmente opposta. Detto ciò, la performance dei membri della Kalush Orchestra è stata stupefacente, gli effetti visuali sono stati meravigliosi e i toni caldi dell’esibizione hanno provocato le sensazioni di una calda coperta che ti riscalda, come le braccia della propria madre che ti culla mentre di fuori scoppia un temporale. Non so e non posso sapere dove si terrà il prossimo Eurovision, so solo che tutti quanti ci saranno più forti che mai, a discapito di tutti coloro che sostengono il contrario. 7/10
Ecco dunque per concludere, la mia personalissima classifica dopo lo spettacolo:
1) Paesi Bassi
2) UK
3) Grecia
4) Lituania
5) Serbia
6) Italia
7) Ucraina
8) Estonia
9) Portogallo
10) Rep. Ceca
11) Polonia
12) Francia
13) Svizzera
14) Finlandia
15) Svezia
16) Spagna
17) San Marino
18) Norvegia
19) Irlanda
20) Moldavia
21) Islanda
22) Australia
23) Belgio
24) Lettonia
25) Austria
26) Cipro
27) Montenegro
28) Georgia
29) Romania
30) Macedonia del Nord
31) Albania
32) Armenia
33) Germania
34) Malta
35) Bulgaria
36) Israele
37) Croazia
38) Danimarca
39) Azerbaigian
40) Slovenia